La Commissione Medica della SAT richiama ad un maggiore senso di responsabilità individuale
Con la fase due dell’emergenza e la ripresa delle escursioni in montagna
non tutto sta andando secondo le prescrizioni indicate.
La Commissione Medica della SAT richiama ad un maggiore senso di responsabilità individuale
La fase due dell’emergenza sanitaria è ormai alla prova della seconda settimana in termini di libertà di movimento, con spostamenti permessi in tutto l’ambito regionale.
La situazione del contagio, fornita dai dati e dai grafici è in miglioramento e si va verso una significativa diminuzione sia della diffusione, che dell’aggravamento di chi è ancora positivo, o in isolamento, le terapie intensive stanno lentamente tornando alla normalità.
Il problema epidemiologico però, in assenza di un vaccino, non è vinto, anzi è sempre in agguato.
Due giorni fa in Lombardia è stata ricoverata una donna che aveva partecipato ad un picnic di famiglia allargato, dopo due ore è stata intubata e 15 componenti di quel gruppo sono risultati positivi.
Siamo dunque in una fase intermedia molto delicata e tutto dipenderà dai nostri comportamenti.
Le escursioni in montagna sono iniziate ma, come molti di noi hanno potuto verificare, almeno la metà delle persone incontrate, non sta rispettando le prescrizioni da attuare in cambio di questa “libertà “, piccole, ma importanti azioni fondamentali per non accendere nuovi focolai di contagio.
Le regole le impone il virus, non certo i politici, i medici, o la SAT, la quale, con l’ausilio della propria Commissione Medica, sente il dovere responsabilizzare sia i soci, che tutti gli escursionisti, nei confronti del pericolo di una sottovalutazione di questa fase di contenimento controllato dell’infezione virale.
Mantenere le distanze di due metri quando ci si ferma a parlare, anche più di due metri se c’è vento, non è una cosa difficile, come tenere a portata di mano la mascherina se le distanze si riducono non è cosa difficile e non ha nulla di ridicolo.
Il problema non va sottovalutato, come non serve una eccessiva ansia con relativa iper protezione.
Cerchiamo semplicemente di fare ciò che è giusto fare, con senso di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri, fino a quando la situazione non sarà più chiara, perché per ora non lo è affatto.
Quindi per non avere conseguenze che non possiamo prevedere si raccomandano: il distanziamento e la mascherina, soprattutto se si è troppo vicini e impossibilitati a distanziarsi.
La mascherina in particolare va tenuta in una posizione comoda ad essere prontamente indossata (sul polso, in mano, o magari consigliamo anche di legarla con un piccolo moschettone allo zaino, perché non vada persa).
Coloro che hanno avuto occasione di muoversi avranno notato che ce sono già molte in giro abbandonate sui sentieri, vorremmo pensare che siano state “perse”, piuttosto che gettate, ma l’effetto non cambia ed è pessimo.
Attenzione inoltre in questo momento sui sentieri SAT le manutenzioni non sono ancora iniziate, in quanto si attendono disposizioni specifiche per i volontari SAT, pertanto in alcune zone sono ancora in essere tutti i problemi di percorribilità causati a suo tempo dalla tempesta Vaia.