Gli interventi sulla Pineta la renderanno più fruibile e più adatta ai cambiamenti climatici
La pineta di Pinzolo era da qualche anno in sofferenza vegetazionale. L’amministrazione comunale ha deciso, dopo diversi confronti con alcuni tecnici del settore, di intervenire e di fare dei lavori per renderla più fruibile e più legata al clima di questi ultimi anni.
La collaborazione con il Servizio foreste della Provincia autonoma di Trento è stata da subito importante per capire come intervenire.
Oltre alla diversità di specie vegetali, sono stati effettuati lavori di sistemazione delle stradine interne, illuminazione dei percorsi, irrigazione dell’intero parco e realizzazione di alcuni spazi in tavolato di larice.
Io personalmente mi ritengo soddisfatto di quanto si sta realizzando e ci tengo a dire che gli interventi sulla natura non sono di effetto immediato e quindi chiedo pazienza a tutti. Le specie utilizzate daranno un nuovo volto all’area verde di Pinzolo tanto amata e garantirà colorazioni uniche e spettacolari durante tutto il periodo dell’anno .
Nel cantiere del parco Pineta è stata impiegata la tecnica dell’inerbimento nella variante con paglia di grano in quanto, avendo come obbiettivo la formazione di una zolla erbacea da tappeto, non si volevano introdurre troppe specie provenienti dal fieno locale cosa invece che sarebbe stata auspicabile se si fosse operato su di una scarpata stradale , un pascolo o una pista da sci.
Nel caso specifico, la paglia è stata impiegata per accelerare l’affermazione del prato ma anche per compensare la forte presenza di scheletro nel suolo dato peraltro solo apparentemente negativo in quanto elemento portante e drenante. Questi ultimi due aspetti sono molto importanti nella realizzazione di verde funzionale in quanto sono presupposti per una maggiore resistenza alle sollecitazioni da calpestio oltre a conferire al prato maggiore tolleranza alle patologie fungine in quanto viene garantita la permeabilità del suolo. L’impiego di uno strato organico a protezione del seme, compensa la ricca presenza di scheletro che comunque verrà inglobato nella futura zolla erbosa.
Il miscuglio impiegato è formato prevalentemente da varietà europee da tappeto di Festuca arundinacea , Poa pratensis e Lolium perenne.