Pinzolo Juventus: Jorge Martinez si presenta alla Juve
A PINZOLO SCOPPIA LA MALAKA DANCE MANIA
Conferenza stampa dell’uruguayano che dopo ogni rete si concede un balletto tipico del suo Paese. «È un sogno per me essere qui». Non convocato da Tabaréz fa lo stesso un tifo matto per la Celeste: «Spero che conquistino la finale»
Il raduno delle Ferrari si accompagna passo passo a quello della Juve: Pinzolo in festa, rossa fiammante e bianconera, in una domenica di fuoco. Trenta gradi all’ombra dopo l’eccezionale acquazzone della sera prima. Si sta bene solo nella caserma dei vigili del fuoco che da cinque estati ospita i bianconeri per la rituale conferenza stampa del primo pomeriggio: correnti d’aria soffiano gradevoli sulla faccia gentile dell’uruguagio venuto da Catania. La basetta lunga, la barba incolta, eppure un modo carino di presentarsi ai giornalisti e alle telecamere in un salone affollato e effervescente. Al mattino anche Jorge Andreas Martinez aveva sgobbato e sudato nel gruppo dei centrocampisti assieme a Sissoko, Ekdal, Salihamidzic e Lanzafame. Gigi Del Neri aveva infatti diviso la Juve in tre lasciando subito intendere agli appassionati di tattiche e moduli quali sono le sue intenzioni. Niente di straordinario, per carità, ma il fatto che Martinez non abbia lavorato insieme a Del Piero, Amauri, Diego, Giovinco e Pasquato la dice già lunga su come l’allenatore di Aquileia voglia utilizzare el Malaka di Montevideo e cioè esterno di fascia destra, e al caso di sinistra, con propensioni ovviamente offensive.
Fa un po’ specie in verità che in questi giorni di entusiasmo alle stelle nel paese dei Tupamaros per la Celeste, che sorprendentemente ha raggiunto le semifinali dei Mondiali del Sud Africa, unica rappresentante del Sud America orfano di Brasile e Argentina contro la leadership europea, Jorge Martinez non faccia parte della nazionale dell’Uruguay e sia stato invece acquistato dalla Juventus per una cifra abbastanza robusta e anche un po’ imbarazzante: dodici milioni di euro. Anche lui sembra ancora sorpreso della cosa e non nasconde il dispiacere per la mancata convocazione: «Stavo bene, non avevo alcun problema fisico, sono stato solo escluso per una scelta tecnica di Oscar Tabaréz. È chiaro che ci sono rimasto molto male, ma adesso sono contento per lo strepitoso risultato sinora ottenuto dall’Uruguay. È un bel gruppo, umile, unito che martedì dovrà fare i conti con l’Olanda. Tiferò per loro, speriamo d’arrivare in finale».
Si diceva de el Malaka: così lo chiamò lo zio Jorge Barrios, anche lui giocatore uruguagio di valore se è vero, come è vero, che ha giocato ben 60 partite nella Celeste segnando anche tre gol. Così lo chiamavano gli amici del Wanderers nel quale Jorge diede i primi calci al pallone per via di quelle scarpe “molto brutte” che portavano la scritta “Malaka 10” e che “indossavo anche la notte”. La Malaka Dance è poi una danza tipicamente uruguayana ed è il balletto che accompagna tutta la sua esultanza dopo ogni gol. Di gol el Malaka Martinez ne ha segnati una bella dozzina nella passata stagione a Catania: se lo ricordano molto bene la Juventus e pure l’Inter battuta 3-1 al Cibali. Una rete fantastica che fece esplodere il tifo sugli spalti dello stadio ai piedi dell’Etna e fece vacillare i sogni di scudetto nerazzurri. E non era andata meglio alla Juve di Ciro Ferrara nell’ultima partita del 2009: 1-2 in casa contro l’ultima in classifica, rete su rigore di Martinez e raddoppio di Izco, l’Inter a nove punti, l’inizio della fine e della caduta verso gli inferi.
«È un sogno per me stare qui, in una squadra prestigiosa come la Juve», ha confessato el Malaka sprizzando una felicità intensa e al limite della follia. Ma ora viene il bello: Gigi Del Neri si aspetta molto da lui e non soltanto i suoi gol. Lui intanto si dipinge benissimo: «Il ruolo che più mi piace è quello di esterno d’attacco: punto l’uomo e tento di saltarlo, ma mi sacrifico anche sulla fascia destra o sinistra per riconquistare la palla. Sono un giocatore abbastanza generoso, credo, con un solo grande difetto che mi dicono sia quello di portare troppo la palla, ma lo giuro: migliorerò in questa Juve che mi offre la meravigliosa opportunità di diventare un giocatore importante tra tanti campioni come Del Piero, Diego e Amauri». Il suo idolo è Alvaro Recoba, al quale invero poco somiglia. E la sua vita fuori dal campo di gioco? «Vado pazzo per la mia famiglia e per la piccola Lara di 5 anni che mi manca tantissimo. Tra poco mi raggiungeranno dall’Uruguay e nel frattempo faccio quello che fanno tutti gli uruguayani quando sono presi dalla nostalgia: un bel biberon con cannuccia, acqua calda, il termos e un buon mate». Che sarebbe? «Una tisana di erbe che ti fa sentire a casa». Ma è un’erba legale. «Ma cosa avevate capito?». E tutti giù a ridere a crepapelle.
IL PROGRAMMA DI DOMANI:
Quella di domani sarà la terza giornata di lavoro per la Juventus sul campo “Pineta” di Pinzolo. I bianconeri scenderanno in campo alle 9.30 per la prima delle due sedute giornaliere, dove Luigi Del Neri lavorerà probabilmente sugli aspetti tecnico-tattici come nella mattinata di oggi. Alle ore 14 si terrà la consueta conferenza stampa presso la caserma dei Vigili del Fuoco di Pinzolo con il portiere Marco Storari, neoacquisto dalla Sampdoria. Alle 16.30 la squadra bianconera tornerà nuovamente in campo per il secondo allenamento di giornata.
Al termine della seduta un giocatore della rosa bianconera salirà sul palco del Summer Village per un breve incontro con i tifosi. In serata infine in piazza Carera (alle ore 21) l’ApT di Pinzolo presenterà al pubblico il programma del ritiro della Juventus in Trentino che si concluderà domenica 18 luglio.