In Rendena “Flop” di tifosi juventini
A pagina 24 della Gazzetta dello Sport di martedì 6 luglio si puo’ leggere. “FLOP. C’è aria di crisi in Val Rendena. Cento tifosi paganti sugli spalti al campo Pineta, il 50% in meno di incasso allo Juventus Store per gadget e magliette, albergatori delusi per il netto calo di presenze durante la settimana. La speranza….”
Non occorreva essere dei manager esperti di marketing per prevedere una cosa del genere. Ovvio che se una squadra va in ritiro tre settimane, le prime due in una località e la terza in un altro posto (nel nostro caso nel varesotto), il tifoso si sposta per andare a vedere i suoi beniamini nell’ultima settimana quando ci saranno tutti gli atleti (i reduci dai mondiali raggiungeranno i loro compagni proprio quando la squadra lascerà Pinzolo) e quando il lavoro di mister Del Neri comincerà a dare i suoi primi frutti, o quanto meno indicazioni su moduli e schieramenti.[/A_CAPO]
Gli 800.000 mila euro all’anno, equamente divisi tra Trentino Spa (400.000 euro) ed enti ed operatori valligiani (abbiamo trovato tale cifra riportata nell’intervista fatta dall’Adige a Marco Masè, il nuovo presidente dell’ Apt Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena) per aver qui la Juventus non sono bazzecole. Se li si moltiplica per 4 (quanti sono gli anni del nuovo contratto da stipulare) e magari si rimane con un pugno di mosche, si potrebbe rimpiangere di non averli usati e spesi in loco per qualche intervento capace di valorizzare risorse locali o di maggior utilità. Quanto meno nel nuovo contratto si tiri sul prezzo, si cerchi di ospitare la parte più sostanziosa del ritiro non quella preliminare, si definiscano anche la quantità e la qualità degli atleti partecipanti al ritiro con riduzioni di costi in casi di mancato rispetto…[/A_CAPO]