Fugatti: per lo sci ci vuole una decisione dell’Europa, altrimenti si rischiano squilibri
Nel corso della conferenza con il ministro si è anche parlato delle misure più restrittive assunte nei territori a zona gialla come il Trentino per alcuni comuni, come Baselga di Piné e Bedollo, le cui amministrazioni il presidente ha incontrato stamattina. “Abbiamo chiesto al Governo che per quelle realtà vengano previsti ristori analoghi a quelli per le zone rosse”. Il ministro Boccia a questo proposito ha detto di avere previsto uno stanziamento di 250 milioni, che verranno ripartiti fra i territori interessati.
In ogni caso la Giunta provinciale domani nel corso della sua seduta settimanale darà il via libera a un intervento ‘trentino’ per queste realtà, indipendentemente da ciò che farà il Governo.
Domani sarà anche la giornata delle nuove classificazioni delle Regioni in base agli indici pandemici. I dati del monitoraggio su cui l’Istituto superiore della sanità farà le sue valutazioni dicono che l’Rt in Trentino è sceso a 0,9. Il dato nazionale è superiore all’1. Complessivamente, quindi, la pandemia in Trentino dovrebbe essere in calo. I dati critici rispetto ai parametri considerati in sede nazionale riguardano ancora le ospedalizzazioni e le terapie intensive.
Novità anche per quanto riguarda la classificazione dei tamponi. La prossima settimana il Ministero inizierà a raccogliere i dati sia dei tamponi molecolari che dei tamponi antigenici, su due elenchi diversi, come peraltro richiesto dal Trentino il 30 settembre scorso.
Vi è stato anche un contatto fra il commissario Arcuri e i tecnici trentini riguardo ad una sperimentazione a livello provinciale dei test salivari messi a punto dal Cibio.
Sulla scuola infine, Fugatti ha ribadito che il Trentino ha dovuto accogliere il contenuto del dpcm e oggi ha ritenuto di non dover prendere posizione, in attesa che i dati della prossima settimana evidenzino, come auspicato, una stabilizzazione o un calo del contagio più netto.
L’assessore alle politiche sociali Stefania Segnana, invece, stamani si è recata a Luserna per consegnare le case alle prime quattro famiglie, con figli, selezionate per andare a vivere a Luserna in alloggi messi a disposizione dalla Provincia. Questa apertura della comunità di Luserna si inserisce in uno sforzo complessivo per ripopolare i centri abitati a rischio spopolamento in Trentino.