Lettera sugli alberi abbattuti
Ciao Marco, a me non è passato inosservato il taglio degli alberi al Ciclamino. E non solo al Ciclamino. Arrivo oggi pomeriggio a ritirare il mio piccolo all’asilo. Ogni volta che entravo era una bellezza passare sotto quei due bellissimi, altissimi alberi. Arrivo e trovo gli operai a raccogliere gli ultimi rami. Era un cedro libanese… così mi dicono.
Avevano già dato uno schiaffo al parco del Ciclamino, anni fa, quando hanno tagliato la lunga fila di abeti che rendeva quel parco così intimo… Hanno posto delle lapidi con i nomi delle città dei nostri emigranti… Adesso, mi dicono, taglieranno pure l’abete che oscura la visuale al monumento. Quell’orribile monumento che non dice niente a nessuno, che parla molto meno di un albero secolare! La scelta è stata pessima. Solo gli alberi in sè, così vecchi, nel nostro paese, erano e sono una ricchezza. Che fastidio davano? Che necessità c’era? Qui si tratta semplicemente e solamente di grande ignoranza. Grande, infinita ignoranza e imbecillità. E non c’è nessun titolo di studio che possa giustificare questo crimine.
Grazie per l’ascolto
Ciao
L. F.
(una nostra fedele lettrice di Pinzolo)