A Gazoldo con la ‘Slaifera’ donata al museo delle cere
Gazoldo degli Ippoliti, operosa borgata del mantovano sulla via Postumia, importante arteria romana che collegava l’Adriatico al Mar ligure attraverso la pianura padano veneta, era una delle tappe obbligate dei “moléti” rendeneri che scendevano lungo il percorso Sarca, Garda, Mincio diretti un po’ ovunque per il mondo. Tra la gente della Rendena e quella comunità da anni si è instaurato un simpatico rapporto di gemellaggio con visite e reciproci scambi culturali e ricreativi: nell’abitato una strada è dedicata a Pinzolo e in piazza campeggia uno splendido monumento all’arrotino. Voluto dalla famiglia Federici, oggi facoltosi imprenditori lombardi, ma con un passato di fatiche e di stenti, e alle spalle una storia di moléti. A Gazoldo c’è anche un importante “Museo delle cere” (un tempo stava a Milano e poi venne traslato in questa cittadina). Proprio a questa istituzione una famiglia di Pinzolo , i Ferrari Fracàss, “moléti” da sempre, a Londra e poi a New York, ha voluto donare un’antica mola, la “slaifera” che li aveva accompagnati nelle loro trasferte, un cimelio con più di 170 anni sulla groppa e peregrinazioni per il mondo al di là e al di qua della Manica e dell’Atlantico. E domenica un pullman di cittadini di Pinzolo con gli assessori Carola Ferrari e Giovanna Binelli e il consigliere Isidoro Pedretti si sono recati a Gazoldo per la cerimonia ufficiale della consegna della mola al Museo. Con loro la famiglia Ferrari Fracàss, la Compagnia del canto e gli alpini dell’Ana. A riceverli il sindaco di quella località Franca Ferretti, Nanni Rossi , l’assessore Mario Madella e il sindaco di Premana. Stpenda la collocazione nel Museo dove un moleta di cera, splendido e di un realismo straordinario, opera con la vecchia mola. Come “didascalia” la lettera con cui il sindaco William Bonomi e l’assessore alla cultura Carola Ferrari avevano accompagnato il dono (che proponiamo qui vicino). Dopo le cerimonia grande festa con esibizione della Compagnai del canto e cena per tutti nel centro della Fenice dove gli alpini rendeneri hanno apprestato la polenta e i mantovani il cotechino con cui è stata accompagnata.
Ill.mo Sindaco
“Correva l’anno 1835, quando un abitante di Giustino, paesino alle porte di Pinzolo, che di mestiere lavorava il legno per la costruzione di carri da trasporto, visto le difficoltà dei suoi paesani che giravano il mondo esercitando la professione dei “moléti” (arrotini), inventò uno strumento che consentisse, a chi lo utilizzava, di spostarsi in continuazione. Si tratta della prima “mola” , che successivamente perfezionata, accompagnò la nostra gente che per la miseria e per la fame si vide costretta ad emigrare in terre lontane. Andavano in giro spingendo la “mola”, cioè una ruota a pedale per affilare forbici, seghe e coltelli direttamente nelle vie e sulle piazze di Londra, New York, Chicago, Berlino, Zurigo, Monaco, Innsbruck…., ma anche di Milano, Brescia, Bergamo, Torino, Palermo, Sassari….sfidando spesso la pioggia, la neve, il freddo o il caldo torrido. Guardati inizialmente con diffidenza e spesso con riluttanza, i “moléti”, con il passare degli anni acquistarono la fiducia ed il rispetto della gente per la quale affilavano utensili come forbici, coltelli, seghe, attrezzature per ristoranti, fiorai, macellai, ecc. Il lavoro del “moléta” divenne lo spiraglio economico per molte famiglie di Pinzolo e della Val Rendena che si vedevano recapitare il danaro per il sostentamento dal proprio marito, padre, figlio lontano, anzi lontanissimo che faceva grandi sacrifici per i propri cari rimanendo lontano da casa molti mesi all’anno. Ecco perché la “mola” è diventata il simbolo degli emigranti di Pinzolo e della Val Rendena”.
Il signor Roberto Ferrari “Fracas”, custode di una antica mola, ha accolto l’invito della nostra Amministrazione di donare al Vostro museo questo strumento di lavoro, che ha accompagnato sulel vie e le piazze di tutto il mondo il suo avo Alfonso Ferrari Fracas e i figli Pace e Martino.
Il dono di questo strumento, tanto significativo e importante pe ril signor Ferrari e per la nostra Comunità, vuole ribadire il forte legame che unisce il Comune di pinzolo con quello di Gazoldo.
Con grande stima
L’assessore alla cultura Carola Ferrari
Il sindaco William Bonomi