Bando di Montagna: tra i progetti beneficiari anche il Panificio Binelli di Pinzolo
Sono 60 le domande ammesse in graduatoria. Interessato l’intero territorio trentino
“Bando Montagna”: pubblicata la graduatoria dei progetti beneficiari
È stata pubblicata sul sito web di Trentino Sviluppo la graduatoria delle aziende ammesse a finanziamento nell’ambito dell’Avviso 3/2020 – Interventi a favore delle piccole e medie imprese per progetti di sviluppo imprenditoriale in aree montane. Delle 148 domande pervenute nell’ambito del cosiddetto “Bando Montagna”, 60 sono state ammesse in graduatoria. Di queste 59 si sono collocate nella categoria A, richiedendo un contributo per la copertura di investimenti fissi e servizi di consulenza, mentre solo un’azienda ha richiesto l’ammissione nella categoria B, che prevede la partecipazione nel capitale sociale da parte di Trentino Sviluppo. Le domande ammesse a finanziamento arrivano ad una spesa ammissibile complessiva di circa 10,5 milioni di euro e a un contributo complessivo di circa 4 milioni e 200 mila euro, sostanzialmente in linea quindi con il budget disponibile. In media il finanziamento potenziale riconosciuto a ciascuna iniziativa è pari a 71 mila euro. I contributi previsti dalla misura, che rientra nell’ambito di #RipartiTrentino, interessano tutte le comunità di valle in territorio montano, con Giudicarie e Alta Valsugana in vetta alle comunità con il maggior numero di progetti finanziabili.
L’intento del “Bando Montagna” era quello di dare impulso alla progettualità delle aziende trentine, non limitandosi a semplici finanziamenti di attrezzature e consulenze. Per questo, oltre ai requisiti essenziali, soddisfatti con la sede in un comune con meno di 7.000 abitanti e altitudine superiore ai 400 metri, era imprescindibile l’elaborazione di progetti che introducessero prodotti o servizi nuovi sul mercato.
La Commissione di valutazione ha dunque privilegiato le domande in cui si ravvisavano aspetti di innovazione e originalità con una vision di ampio respiro: 59 sono dunque quelle entrate in graduatoria nella categoria A (contributi per investimenti fissi e/o per servizi di consulenza), mentre un’impresa soltanto ha chiesto l’ingresso di Trentino Sviluppo nel proprio capitale sociale, a fronte di un investimento privato di pari valore (“pari passu”).
Le 59 ritenute finanziabili con contributi a fondo perduto rientrano in otto delle categorie produttive previste dal bando, con percentuali maggiori nel manifatturiero con utilizzo materiali locali, sostenibili e attenti alla filiera del riciclo (28,8%), nella trasformazione di prodotti agricoli e alimentari (25,5%) e in meccanica, robotica e automazione (16,9%). Seguono la protezione dell’ambiente e la produzione di tecnologie per l’agricoltura di montagna (entrambe 8,5%), poi bioedilizia ed edilizia in legno (6,8%), il riuso ed economia circolare (3,4%) e i sistemi di tracciamento persone (1,7%).
Dalle prime elaborazioni statistiche, le aziende beneficiarie risultano relativamente recenti e di piccole dimensioni. Oltre il 50% di esse è stata costituita dopo il 2009 e solo due si sono dichiarate medie imprese. La media dei contributi richiesti raggiunge i 71 mila euro per iniziativa imprenditoriale.
Escludendo la Valle dell’Adige, completamente al di sotto dei 400 metri di altitudine, tutte le comunità di valle sono interessate dai benefici economici del Bando Montagna. Le Giudicarie e l’Alta Valsugana sono le due aree geografiche che contano il numero più alto di beneficiari, rispettivamente 11 e 9.
La Commissione di valutazione ha dunque privilegiato le domande in cui si ravvisavano aspetti di innovazione e originalità con una vision di ampio respiro: 59 sono dunque quelle entrate in graduatoria nella categoria A (contributi per investimenti fissi e/o per servizi di consulenza), mentre un’impresa soltanto ha chiesto l’ingresso di Trentino Sviluppo nel proprio capitale sociale, a fronte di un investimento privato di pari valore (“pari passu”).
Le 59 ritenute finanziabili con contributi a fondo perduto rientrano in otto delle categorie produttive previste dal bando, con percentuali maggiori nel manifatturiero con utilizzo materiali locali, sostenibili e attenti alla filiera del riciclo (28,8%), nella trasformazione di prodotti agricoli e alimentari (25,5%) e in meccanica, robotica e automazione (16,9%). Seguono la protezione dell’ambiente e la produzione di tecnologie per l’agricoltura di montagna (entrambe 8,5%), poi bioedilizia ed edilizia in legno (6,8%), il riuso ed economia circolare (3,4%) e i sistemi di tracciamento persone (1,7%).
Dalle prime elaborazioni statistiche, le aziende beneficiarie risultano relativamente recenti e di piccole dimensioni. Oltre il 50% di esse è stata costituita dopo il 2009 e solo due si sono dichiarate medie imprese. La media dei contributi richiesti raggiunge i 71 mila euro per iniziativa imprenditoriale.
Escludendo la Valle dell’Adige, completamente al di sotto dei 400 metri di altitudine, tutte le comunità di valle sono interessate dai benefici economici del Bando Montagna. Le Giudicarie e l’Alta Valsugana sono le due aree geografiche che contano il numero più alto di beneficiari, rispettivamente 11 e 9.