Inaugurato il Centenario delle Guide Alpine di Campiglio
Oggi, al rifugio Brentei, nel cuore del Gruppo di Brenta, le Guide Alpine di Madonna di Campiglio e Pinzolo si sono incontrate, ricordando Bruno Detassis e dando il via agli eventi che, all’interno del Festival d’alta quota “Il mistero dei monti” celebreranno, fino al 28 agosto, i cento anni delle Guide Alpine campigliane. Ha allietato la giornata il Coro Monte Iron, che ha reso particolarmente emozionante l’incontro in quota
Ogni 24 giugno, nei sessant’anni di presenza al Brentei, Bruno Detassis, gestore, custode e anima del rifugio nel cuore dolomitico del Brenta, radunava i famigliari e i più cari amici per festeggiare il proprio compleanno. Oggi, un giorno dopo il suo anniversario di nascita, ricordano quel lungo periodo di presenza viva e vigile tra le montagne “più belle mondo”, sono saliti al Brentei famigliari (c’erano i figli di Bruno, Jalla e Claudio), amici, campigliani, ospiti, le Guide Alpine di Madonna di Campiglio e quelle di Pinzolo. Per ricordare l’alpinista e per dare l’avvio alle iniziative che fino al 28 agosto celebreranno, nel segno della montagna, dei suoi protagonisti e dei suoi valori, i cento anni delle Guide Alpine di Madonna di Campiglio.
Ferruccio Vidi, vice-presidente delle Guide Alpine di Madonna di Campiglio ha preso per primo la parola, spiegando che una prima associazione di Guide porta la data del 1903 e fu fondata a Pinzolo, raggruppando anche alcune delle prime guide della“Perla delle Dolomiti”. Del 1911 è invece il primo statuto ufficiale delle Guide di Campiglio, riconosciuto con reale decreto dell’Impero austro-ungarico.
Walter Vidi, presidente delle Guide Alpine del Trentino, ha poi tracciato un ricordo di Bruno. “Le Guide – ha detto – sono l’ossatura della montagna. Parlare di una persona come Bruno, sulla quale è stato scritto molto, non è facile. È stato un grande alpinista, un grande scalatore che ha aperto 250 vie. Gli sono stati attribuiti tanti appellativi, il più famoso “re del Brenta”,ma per me rimane il Bruno, riassunto nella frase “Fem quel che podem” (Facciamo quello che possiamo). Un ricordo importante che ho di lui è di quando mi ha guidato in un difficile soccorso, di notte, sulla Cima Campiglio che si affaccia sul rifugio Brentei. Da lontano, con il binocolo e con una radio mi ha guidato sulla strada giusta, riportandomi sulla via corretta ogni qualvolta rischiavo di sbagliare”.
Oggi, ha poi aggiunto Jalla Detassis, “vedo papà che fuori dal rifugio, seduto sul muretto, guarda verso il nevaio, osserva e aspetta gli escursionisti che si avvicinano. Per me è lì, tutti i giorni, che guarda e aspetta”.
Ha allietato la giornata il Coro Monte Iron, che ha reso particolarmente emozionante l’incontro in quota.
Tra i vari interventi anche quello di Sandro Vidi, presidente del Comitato per il centenario, Ezio Chesi, presidente delle Guide Alpine di Pinzolo, Roberta Bonazza, ideatrice e curatrice del “Mistero dei monti”, Marco Masè, presidente dell’Apt Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena (l’Apt, ha spiegato, “crede nel progetto del Mistero dei Monti perché crede nella montagna e nei suoi valori”), Egidio Bonapace, presidente del Trento Film Festival, il sindaco di Ragoli Matteo Leonardi, il presidente della Comunità delle Regole Spinale e Manez Zeffirino Castellani e la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini.