Omicidio di Carisolo: Ina si è svegliata dal coma
Ina Celma, due volti. Ina fidanzata devota, legata da un amore disperato a Marco Chiapparoli, suo futuro e tenero sposo. Ina che nella psiche celava una carica di violenza esplosiva, capace di trasformare il suo modesto nido d’amore e felicità a Carisolo in un mattatoio imbrattato di sangue. Lascia sgomenti pensare come questa 32enne di origini moldave, buona, introversa, ma anche possessiva ai limite del morboso, possa essere scoppiata all’improvviso trasformandosi in un’assassina. È agghiacciante immaginare come una persona mite, impegnata, profondamente umana come il professor Chiapparoli possa essersi svegliato nella notte di soprassalto trovandosi di fronte «l’altra» Ina, sconosciuta e capace di uccidere.
La donna, che lui su internet chiamava «dolcissimo amore mio», brandiva un coltello da cucina. Marco è morto sgozzato senza un lamento, cercando con le mani di parare i fendenti della donna che tra soli due mesi avrebbe dovuto diventare sua moglie. Cosa ha fatto scattare una tale furia omicida? Come è possibile che nella stessa persona convivessero due personalità così diverse, la tenera fidanzata e l’assassina? È chiaro fin d’ora che in questo procedimento penale per omicidio perizie e consulenze psichiatriche avranno un peso determinante. In assenza di un chiaro movente, le risposte non potranno che venire dalla mente di Ina.
La donna aveva qualche problema di natura mentale da almeno un paio d’anni. Era stata seguita dal Centro di salute mentale di Vigevano. Le erano stati prescritti anche dei farmaci che dovevano aiutarla a recuperare il suo equilibrio, a scacciare le inquietudini che talvolta la perseguitavano. Ma da alcune deposizioni raccolte dai carabinieri, sorge il dubbio che Ina avesse interrotto il trattamento farmacologico. Di certo la donna appariva strana. Si avvicinava ad un momento importante come il matrimonio, eppure si mostrava inquieta, preoccupata. «Pareva che portasse dentro un peso», ha detto il parroco di Carisolo don Flavio Girardini. Anche i parenti e i genitori di Marco Chiapparoli, che pure avevano ben accolto la notizia del matrimonio, avevano notato qualche segno di squilibrio nella giovane moldava. Pare che lei fosse molto gelosa, possessiva.