Considerazioni su Pinzolo, la sua gente e l’estate 2011

di Marzia

Non avevo mai trascorso le vacanze estive in montagna avevo trent’anni ed ero finalmente
in attesa del mio primo figlio. La scelta delle vacenze in montanga fu quasi forzata ci
ospitò una cugina di mio marito a Folgarida e fu amore a prima vista, amore coinvolgente,
totale. Fu la scoperta incantata dei prati verdi a vista d’occio, del cielo che qui,
quando è azzurro lo è di un azzurro più intenso, del giglio martagone, del profilo del
Sasso Rosso, che mi salutava appena alzata. Così, quando nacque Sara, decidemmo di
investire tutti i nostri risparmi nell’acquisto di un piccolo appartamento, in cui per
quasi trent’anni ho trascorso le vacanze, quelle di Natale sugli sci, quelle estive con
gli scarponi. Da qualche anno ci siamo trasferiti di quà da Campiglio, l’età richiede
un’altitudine più ridotta e una casa più comoda, con l’ascensore per far salire pacchi e

valigie senza fatica. Quando abbiamo scelto Pinzolo, non sapevamo ancora che gli abitanti
di questa zona sono totalmente diversi da quelli della val di Sole. Forse l’abitudine di
un turismo più antico, forse il fatto di vivere in una vallata così ambpia ha reso più
aperto, più cordiale l’animo di chi vi abita, fatto è che abbiamo in poco tempo stretto
un’amicizia preziosa e sincera con più persone. E con questi amici trascorriamo la

giornata di ferragosto ormai dal 2007. Proprio in questi giorni ho riordinato le foto,
che sono una testimonianza di un’ospitalità generosa, della voglia di stare insieme e
dell’ingegnosità del gruppo. Un gruppo nei primi anni più ristretto, ma che si è via via
allargato, ed è ormai un’abitudine passare insieme questa giornata. La festa della
giovenca di razza Rendena fece nascere due anni fa, l’idea di vestire le donne da “signore di montagna”. Fu divertentissima la ricerca dei vestiti, che dovevano essere
belli colorati e a poco prezzo. Così durante l’inverno ci fu un impegno febbrile di
ricerca, e ferragosto 2010 sarà ricordato per l’arrivo al bar Nazionale di un colorito
gruppo di altoatesini e fu la presenza al Maffei di due coppie del sud. Molesi autentici.

Quest’anno è l’anno delle celbrazioni patriottiche e la bandiera tricolore sventolava a
ferragosto dalla terrazza fiorita della baita che ci ospitava, e gli uomini erano tutti
garibaldini in camicia rossa. Sono giornate straordinarie, per le quali sono molto grata
ai miei amici di Pinzolo, esperienze che ti lasciano nel cuore la voglia di ripensare,
immaginare qualche cosa di nuovo pre l’anno futuro.

Marzia

Foto di gruppo a Maniva