Omicidio Carisolo: Ina Celma non ricorda nulla
«Non ricordo nulla». È questa la frase che Ina Celma ha ripetuto più volte davanti al pm e al gip che ieri mattina l’hanno sentita per due ore. Un black out della memoria, dalla sera di martedì fino a quando si è risvegliata nel reparto di chirurgia del Santa Chiara. Del delitto dice di non sapere nulla, ma il giudice Ancona ha convalidato il fermo e ha disposto il trasferimento in carcere quando saranno venute meno le necessità mediche. Prima, però, ci sarà l’incidente probatorio.
Tre sono i quesiti a cui dovrà rispondere il perito Ezio Bincoletto. Innanzitutto dovrà dire se lo stato della donna è compatibile con la reclusione in carcere e poi se è capace di intendere e volere. Infine dovrà esprimere anche il suo giudizio sulla pericolosità sociale di Ina. Insomma un passaggio importante per la storia processuale della 32enne moldava con passaporto romeno che da mercoledì mattina è ricoverata all’ospedale. Ed è accusata di aver tagliato la gola al fidanzato e suo promesso sposo.
Per due ore ieri mattina è stata interrogata. Poche le sue risposte e se è stata in grado di ricostruire il giorno precedente all’omicidio (la coppia è andata all’ospedale la mattina per un mal di schiena di Marco e il pomeriggio per Ina finendo al centro di salute mentale), nulla ricorda di quello che è successo nella notte fra martedì e mercoledì. Ha risposto in maniera pacata, quasi distaccata alle domande e lei non ha chiesto nulla del suo fidanzato. Spiegando di aver saputo della sua morte e quindi troncando il discorso. Ha spiegato anche di non sapere nulla delle ferite che ha ai polsi e di non sapere chi le ha fatte. Insomma un buio totale sui fatti che sono oggetto dell’indagine.