Alessandro Giacomini al fianco di Margherita Hack
Venerdì pomeriggio a Trento presso l’ Hotel America è stata consegnata a Margherita Hack la tessera di “Democrazia atea”. E’ questo il nome del nuovo partito di ispirazione laica che debutterà alle prossime elezioni politiche nazionali. Si propone di dar voce a quel 15 per cento di non credenti (fonte istat) che costituiscono la popolazione italiana. L’anziana studiosa rappresenta la punta di diamante della formazione. Con lei, secondo in lista, figura Alessandro Giacomini, di Giustino.
In questi ultimi tempi si è adoperato molto, promuovendo conferenze ed incontri con lei, con Beppino Englaro ed altre personalità sul nostro territorio, per sensibilizzare l’opinione pubblica su una serie di problemi e di principi spesso contrastati dalle forze conservatrici. “L’aggettivo atea – tiene a chiarire – posto accanto al termine democrazia vuol significare ‘libero da qualsiasi ingerenza religiosa’ nel rispetto della Costituzione. Nulla di anticlericale, nessuna guerra contro Dio, ma semplicemente liberi di credere e liberi di non credere. Il nostro è un partito che si fonda sul principio delle pari condizioni, immune da pregiudizi politici, razziali, sociali e religiosi.
Vogliamo promuovere la laicità nelle istituzioni pubbliche”. Spiega poi il suo “percorso” civico e le ragioni del suo impegno. “La candidatura mia e di ‘Marga’ in Democrazia atea è il terminal di un progetto rimasto per troppo tempo nel cassetto. Insieme abbiamo condiviso, con diverse associazioni nazionali, battaglie sulla laicità e i diritti civili; ora, e sempre in sinergia, abbiamo trasferito la nostra esperienza in un movimento politico. Così abbiamo pensato di formare la lista per il Nord Est con lei capolista ed io al suo fianco”. Il programma è corposo. Va dall’abrogazione del Concordato “che ci costa 10 miliardi di euro annui, una minifinanziaria” alla legge sul testamento biologico e sull’uso delle cellule staminali per la cura delle malattie invalidanti, dal divieto dell’obiezione di coscienza per medici e farmacisti all’abrogazione di ogni forma di finanziamento alle scuole private, dalla proposta di stanziare l’ otto x mille alla ricerca scientifica a quella di ridurre i tempi d’attesa per le separazioni e i divorzi, all’autodeterminazione delle donne riguardo contraccezione e aborto, e altro ancora. “Se eletto – promette infine – il mio stipendio sarà equiparato alla paga di un operaio metalmeccanico, la rimanenza a favore dei reparti di oncologia infantile”. Certo che la candidatura di una famosa scienziata con un carneade montanaro fa notizia.
da Giudicarie.com