Il Presidente della Coop Pinzolo risponde a Poli
Articolo apparso sul quotidiano “Trentino” a firma di Sandra Mattei: Poli: «No al monopolio delle coop»
Sulla campagna che definisce terroristica è più dispiaciuto che arrabbiato e si chiede perché amplificare una battaglia di pochi. Così esordisce Mauro Poli, direttore affari generali del gruppo, con fatturato di 420 milioni e 1400 dipendenti, a proposito dell’accordo a Spiazzo. Una vicenda che ha inizio nel ’93, da quando Poli acquista l’area ex Ille. Sono passati quasi vent’anni ed ora che c’è la firma del piano di recupero dell’area industriale dismessa con il sindaco di Spiazzo Michele Ongari, insorgono le famiglie cooperative, mentre l’assessore all’industria provinciale Alessandro Olivi invita la Comunità di Valle a pronunciarsi sull’operazione che ipoteca la nascita di altre future aree commerciali. Prima di tutto, lei l’assessore Olivi l’ha mai incontrato? Personalmente no, ma ci sono stati degli incontri con l’amministratore delegato del gruppo. Penso che questa operazione abbia un’eco eccessiva, che non c’è stata a proposito di altre aperture di nostri supermercati sia in Val di Fiemme che in Val di Non, dove peraltro, faccio notare che nessuna famiglia cooperativa ha mai chiuso. Anzi, a Cles, da quando siamo presenti, hanno aperto altri due punti vendita, perché è stato evidentemente uno stimolo a essere concorrenziali. Lei che idea si è fatto di questa vicenda? Guardi, non so perché questa notizia abbia fatto così scalpore, penso si tratti di una sorta di protezionismo che le coop vogliono crearsi all’interno di un territorio a scapito della volontà popolare, che ha dimostrato di gradire il nostro arrivo. Noi abbiamo ricevuto tante e mail e lettere anche fuori dalla Valle Rendena, perché si vada avanti con l’iniziativa. Si mette in dubbio però che l’operazione abbia reali interessi pubblici: lei cosa risponde? Il Comune di Spiazzo sta facendo una riqualificazione importante e in una valle tra le più turistiche, l’impatto con un’area dismessa in quelle condizioni, non è un bel biglietto da visita. Il sindaco di Spiazzo è stato lungimirante, perché il progetto può assolvere a varie funzioni, come quella di far rinascere un’area che è un pugno in un occhio e prevede servizi pubblici utili al paese, come la realizzazione di un asilo nido, di una sala polifunzionale e di un parco, a costo zero. A questo proposito, nelle osservazioni dell’opposizione di Spiazzo, pubblicate sul Trentino di ieri, si parla di una valutazione del terreno che sarebbe a vostro favore. Sono critiche infondate, perché credo che chiunque abbia visto l’accordo, abbia ritenuto che il Comune di Spiazzo si sia avvantaggiato ed altre amministrazioni della Val Rendena hanno trovato il progetto interessante. Torniamo sempre al punto di prima, è chiaro che in una situazione di assenza di concorrenza dia fastidio l’arrivo di un nuovo soggetto, ma è impensabile che si mantenga un regime di monopolio, perché si costringe la gente ad andare anche a chilometri di distanza per fare la spesa e questo non è fare un servizio pubblico. Non voglio fare polemica con la cooperazione, ma mi interessa che si possa riqualificare un’area che, oltre ad avere un punto vendita alimentare, offrirà altri negozi, esercizi pubblici, il collegamento con la pista ciclabile che, non dimentichiamo, costituirà un’attrattiva per i turisti. Può chiarire come saranno ripartite le aree?
La risposta di Mauro Cominotti, Presidente della Famiglia Cooperativa di Pinzolo:
Mi prendo il tempo di scrivervi queste quattro note perché non comprendo come mai, ed è la seconda volta che avviene sul giornale, siano i Poli reticenti sulla questione e l’unico “messaggio” che lanciano è no al monopolio delle coop?
Perchè reticenti:
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non è vero che l’acquisto risale al 1994 E’ vero che i primi 5800mq sono stati acquistati nel 1994, gli altri 16.000 sono stati acquistati nel dicembre del 2007. Il prezzo totale pagato è di Euro 3.700.000. Perchè non dire la verità, forse perché sa di speculazione? Il Trentino riportava parte delle osservazioni alla variante al Piano del Comune di Spiazzo in itinere presentate dalle minoranze Comunali. Si precisava che il privato ci guadagnava da questa operazione solo dal punto di vista immobiliare più di 2 milioni di Euro. Penso che la somma sia stimata in ribasso (dalle carte che abbiamo le stime sono assolutamente approssimative!). Nessuno sostiene che il privato debba essere un mecenate però perché nascondere od edulcorare la verità? E’ ovvio che il Poli fa l’operazione perché ha un ritorno economico e non per risolvere i problemi reali su quella area del Comune di Spiazzo;
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il Poli sostiene che hanno aperto punti vendita alimentari in Val di Fiemme ed in Val di Non e da quelle parti nessuno ha avuto nulla da ridire. Non precisa che le superficie alimentare concesse sono meno della metà di quelle di Spiazzo (ad oggi 1500mq alimentari con possibilità di espansione a 5800mq). Nessuno avrebbe nulla da ridire se facesse altrettanto. Lo hanno precisato anche pubblicamente le Famiglie Cooperative nella riunione pubblica di Caderzone della settimana scorsa nella quale vi erano circa 300 persone;
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Poli sostiene che la gente di Rendena è contenta così potrà acquistare meglio essendovi finalmente una concorrenza. Volersi aggiudicare l’opinione pubblica è esercizio arbitrario e pericoloso. Infatti tutti i Sindaci presenti si sono pronunciati contro quelle dimensioni di superficie. Anche il Sindaco di Condino Presidente del Bim della Val del Chiese ha chiesto unitamente a quello di Dorsino, che parlava per le Giudicarie esteriori, di attendere il lavoro del Politecnico di Torino sulla situazione presente per prospettare il futuro della Comunità su di un versante di grande delicatezza. Inoltre l’opinione pubblica che si è pronunciata nelle riunioni dopo una attenta informazione si è detta contraria e preoccupata.
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Alla domanda della giornalista di chiarire come saranno le superficie il Poli dice: 3500mq di superficie pubblica, 4300mq di residenziale e 3800mq per il parco. Perché ha omesso di dire che la superficie commerciale è di 5800mq? il Sindaco di Spiazzo alla domanda perché zonizzare 5800mq di commerciale se poi se ne concedono 1500mq per l’alimentare, la risposta è stata che gli altri servono per il parcheggio a servizio della superficie commerciale di 1500mq. Ebbene si è appurato che non è necessario che la superficie a parcheggio venga zonizzata come commerciale. E’ sufficiente che venga asservita anche con la sola previsione urbanistica a parcheggio. Perché allora? Perché il Poli ha voluto che tutta la superficie fosse commerciale per eventuali sviluppi futuri.
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Il Poli nell’intervista non affronta la problematica del futuro per i negozi di vicinato (meno di 150mq di superficie) che sono presenti nei piccoli comuni della Rendena e della Busa di Tione che svolgono un multiservizio ed una funzione sociale. Era l’occasione per dire che se ne facevano carico. Nulla dice in proposito. Il motivo è semplice dato che quei negozi procurano dei costi economici ingenti che solo la cooperazione che non persegue il profitto si puo’ permettere. Per non parlare della democrazia economica . Le cooperative sono partecipate da migliaia di persone (i soci) che scelgono gli amministratori e decidono gli investimenti, per il Poli decidono tre fratelli!
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Il Poli cita il ricorso al Tar e la sentenza del febbraio di quest’anno del medesimo. Dimentica di dire che il Tar di Trento non ha detto che deve essere concessa un area commerciale bensì che non è motivata la pianificazione territoriale di 16.000 mc residenziali perché in seconda adozione erano molti di più. L’annullamento è per carenza di motivazione quando si sa che nella pianificazione il Comune ha la massima discrezionalità amministrativa. La provincia ha impugnato in Consiglio di Stato quella pronuncia del Tar di Trento e quindi tutta la vicenda è ancora sub judice. Tra l’altro leggendo la sentenza si può constatare che con le osservazioni del Poli rispetto alla prima adozione del Piano Regolatore veniva richiesto che venisse tolta la zonizzazione alberghiera per quella residenziale.
Ci sarebbe altro da aggiungere ma mi rendo conto che sono stato già troppo lungo e mi scuso.