Il ristorante ‘al Casel’ aperto a Giustino

di G. Ciaghi

A festeggiare la riapertura del ristorante “al Casèl”, risorto dalle ceneri dell’agritur annesso al caseificio “Pinzolo-Fiavé, ecc…” sabato sera a Giustino c’erano molti invitati: autorità civili (il sindaco di Giustino Luigi Tisi e l’assessore Mellarini), i vertici di Cooperfidi (al momento proprietaria dell’immobile) e di latte Trento, esponenti del mondo contadino e parecchia gente del posto.

Nei discorsi della gente comune intervenuta alla cerimonia si coglievano, insieme alla soddisfazione per il ripristino dell’attività e al giudizio lusinghiero nei confronti dei nuovi gestori, un certo qual rammarico, giudizi e critiche negative sulla fine toccata al caseificio di Pinzolo.

Realizzato con molti sacrifici dagli allevatori locali per intuizione di Vigilio Maffei “Zémina” e diventato il loro fiore all’occhiello con la produzione e lo smercio di latte, burro e formaggi pregiati, il suo conglobamento con Fiavé e le ultime tristi vicende hanno portato in pratica alla sua alienazione e al suo declino, a snaturarne il suo appeal e la sua funzione sul territorio, per altro molto apprezzati soprattutto dagli ospiti.

Se il ristorante ha riaperto, va ringraziato un gruppo di giovani e intraprendenti imprenditori nel campo dell’accoglienza e della ristorazione originari di Parma. Si tratta di Andrea e Paolo Pasquali, di Lorella Tosi e Massimo Rossi.

Da alcuni anni hanno scelto Pinzolo come centro della loro attività, dove gestiscono l’Hotel “Ai Mughi” e l’Hotel Casteluce alle Funivie. Ultimamente si erano dedicati con impegno ed entusiasmo al ripristino della struttura di Giustino, rimasta ferma per alcuni anni. Rivisitate e rinfrescate le sale, rimessi in funzione la cucina e gli elettrodomestici, hanno restituito vita all’ambiente ripristinando sia il mini-caseificio, sia la stalla vetrina annessa alla sala da pranzo, con vacche di razza Rendena e simpatiche caprette della Alpi e tibetane ad allietare i commensali; sul tavolo menu a base di piatti tipici e prodotti locali.

La struttura dalla categoria “agriturismo” è passata a quella indicata con i termini “ristorazione e ricettivo”. Durante la serata inaugurale, che ha avuto per testimonial il sindaco di Giustino Luigi Tisi, gli intervenuti hanno potuto assistere anche ad una “caseràda”, alla lavorazione del latte per la produzione del formaggio. La riapertura del ristorante dovrebbe rappresentare un auspicio, un segnale positivo per il settore dell’allevamento che negli ultimi anni, con il fallimento del Caseificio Pinzolo Fiavé Rovereto, si è trovato a vivere una situazione che chiamare penosa è dir poco.

Da giudicarie.com >>>

Inaugurazione della riapertura del ristorante