L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochino
Anche quest’anno è arrivata l’estate di San Martino (ma non si tratta di un fenomeno che si verifica sempre e in maniera sicura, alcuni giorni nel bel mezzo dell’autunno caratterizzati da bel tempo e da un leggero innalzamento delle temperature. Non si tratta di un ritorno dell’estate, ma piuttosto di un vero e proprio fenomeno avvolto da miti e leggende di origine cristiana che sono entrati a far parte della credenza popolare. Il periodo è quello a cavallo dell’11 novembre, giorno in cui si festeggia appunto San Martino di Tours.
Questa leggenda del Santo. Era il giorno di 11 novembre, il cielo era coperto, piovigginava e tirava un forte vento che penetrava nelle ossa. Martino, mentre usciva a cavallo da una delle porte della città di Amiens, in Francia, Martino si imbatté in un uomo molto povero, nudo e infreddolito. Il cavaliere lo guardò e, impietosito, con un colpo secco di spada tagliò in due il suo bel mantello e ne regalò una parte al povero. Martino, contento di avere fatto la carità, spronò il cavallo e se ne andò sotto la pioggia. Ma fatti pochi passi ecco che smise di piovere, il vento si calmò. Di lì a poco le nubi si diradarono e il cielo divenne sereno, e l’aria mite. Il sole cominciò a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello.
Quindi leggenda vuole che, ogni anno, ci sia un’interruzione dalla morsa del freddo per commemorare quanto aveva fatto quell’11 novembre.
Martino da Tours, nato intorno al 317 da una nobile famiglia, si convertì al cristianesimo dopo l’episodio del mantello, fu battezzato e dopo vent’anni di carriera militare divenne Vescovo di Tours nel 371. Fu lui a fondare il monastero di Ligugé, il più antico d’Europa. Morì l’8 novembre del 397, a Candes, vicino a Tours.
San Martino è un santo molto legato al mondo agricolo: la legge che regola i contratti in agricoltura prevede espressamente l’inizio del contratto di affitto sia l’11 novembre. In passato in questi giorni si aprivano le botti per il primo assaggio del vino nuovo e ancora oggi sono moltissime le feste e le sagre celebrate in questi giorni. San Martino è un santo molto sentito anche in val Rendena: a Carisolo in piazza con la tradizionale castagnata e con la salita al piccolo Eremo che domina la valle, a Pinzolo con il pellegrinaggio a Mantova, dove nella chiesa di San Martino si trova l’altare dei rendenesi. Prima della pandemia, ogni anno una folta schiera di fedeli della Rendena raggiungeva la città dei Gonzaga per presenziare al sacro rito.
Purtroppo questo periodo di innalzamento delle temperature ha interrotto la produzione di neve sulle piste da sci. Nei giorni scorsi la quantità di neve prodotta è stata significativa soltanto lungo le piste al Grostè e alle quote più elevate a Folgarida-Marilleva. Per il freddo, quello vero, bisognerà aspettare la seconda metà di novembre.