Il Parco Adamello-Brenta in autunno: come viverlo in piena sicurezza
Dai sentieri alle strade e ai parcheggi, questi i principali consigli
In autunno la natura si trasforma, cambiano i colori, i profumi, la luce. Tutto è più silenzioso e, nelle giornate più fredde, a quote elevate, il territorio comincia a tingersi di bianco, anticipando la stagione invernale. Nei boschi e nel fondovalle tutta la tavolozza dei colori è rappresentata, dal giallo dei larici al rosso dei faggi fino al color pesca degli aceri; è questa la stagione durante la quale è possibile ammirare lo splendido spettacolo del foliage e il territorio del Parco Naturale Adamello Brenta offre indubbiamente panorami unici e straordinari.
Anche gli animali si preparano alla lunga stagione invernale, e per alcuni di loro, come i cervi, arriva l’epoca degli amori che metterà alla prova le loro strategie e i loro comportamenti. Quando le giornate si accorciano, alla sera i cervi intonano, come un’orchestra naturale, il proprio canto d’amore: il bramito.
Ci sono però delle accortezze particolari da osservare. In questa stagione, con l’arrivo dei primi freddi e delle prime gelate, la percorribilità dei sentieri è altamente limitata e, molte delle valli che in estate rappresentano suggestive mete turistiche, non sono percorribili (i Comuni aggiornano costantemente i cittadini con le loro ordinanze); quelle che ancora lo sono, vanno frequentare con le dovute precauzione. La Val di Tovel, in particolare, una di quelle mete che negli ultimi anni ha registrato un notevole incremento degli afflussi turistici soprattutto nelle code di stagione, caratterizzandosi come una delle mete trentine più visitate in autunno, richiede attente valutazione nella sua frequentazione in questo periodo di avvicinamento all’inverno. Il lago si trova a quasi 1.200 metri di quota; la strada per raggiungerlo è piuttosto insidiosa soprattutto nella sua parte alta e l’esposizione poco soleggiata della valle la rende facilmente ghiacciata e talvolta coperta dal primo manto nevoso. Questa valle va dunque vissuta con estrema attenzione e con la consapevolezza che non sarà possibile trovare servizi e assistenza. Si ricorda che non è garantita l’accessibilità né alle aree di sosta, né ai posteggi, pertanto è possibile imbattersi in parcheggi non idonei ad accogliere mezzi. Tutte le strutture ricettive sono chiuse e i servizi igienici non accessibili, pertanto non ci sono punto di appoggio gestiti.
Molte altre valli dell’area protetta, come ad esempio la Val di Fumo, la Val di Borzago e la Val Nambrone sono invece già chiuse per ordinanze comunali, pertanto se ne disincentiva la frequentazione. L’accesso alla Val Genova è consentito fino a Ponte Maria, Vallesinella e la Val d’Algone risultano anch’esse chiuse, rispettivamente per lavori di utilizzazione boschiva e lavori di elettrificazione.
In generale ricordiamo che tutti i servizi di gestione e regolazione dei flussi veicolari nelle valli del Parco sono conclusi, la manutenzione delle aree di sosta è sospesa a causa delle condizioni del freddo e nelle valli al di sopra dei 1.200 m di quota, nei luoghi poco soleggiati, è possibile trovare neve e ghiaccio sia sulle aree di sosta, che sui sentieri e sulle strade.
Se è vero che, con i primi freddi e l’arrivo del manto nevoso, il nostro territorio diventa in gran parte inaccessibile, è altrettanto vero che altre valli rappresentando ancora mete suggestive per gite fuori porta, per tutti coloro che vogliono godere di queste zone in questo periodo meno frenetico, che favorisce un approccio più intimo con la natura.
Si raccomanda sempre di affrontare i nostri territori montani con le dovute cautele, la necessaria responsabilità personale e la giusta attrezzatura per godere appieno e in totale sicurezza di territori che si trasformano e paesaggi che si tingono dei caldi colori autunnali.