Orso M57: L’Istituto per la protezione animali da ragione alla PAT
L’Istituto per la protezione animali conferma la posizione della Provincia autonoma su M57. Il presidente Fugatti: ribadita la bontà del nostro approccio
M57, resosi autore di un’aggressione a un giovane carabiniere e di altri comportamenti problematici (in 7 casi ha seguito insistentemente delle persone, in almeno 2 casi ha stazionato a lungo in centri abitati, in almeno 5 casi ha manifestato particolare confidenza permanendo nelle immediate vicinanze di persone), viene classificato da Ispra nella risposta alla Provincia autonoma “al massimo livello di problematicità, situazione per la quale il Pacobace (documento di riferimento per la gestione dell’orso bruno) prevede, come possibili azioni suggerite, anche la cattura per captivazione permanente o l’abbattimento, oltre che la cattura con rilascio allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio”. Ispra ricorda di aver analizzato nel rapporto redatto in collaborazione con il Muse il comportamento degli orsi problematici, classificandoli in “orsi potenzialmente pericolosi” per cui “si suggerisce un’attenta valutazione di ogni singolo caso, il monitoraggio intensivo e la tempestiva messa in atto delle azioni di prevenzione e dissuasione” e in “orsi ad alto rischio per i quali – scrive ancora Ispra- è suggerita la rimozione immediata”.
Sulla base di tali considerazioni, Ispra conclude spiegando che “si ritiene che un’eventuale reimmissione in natura dell’individuo M57 possa comportare significativi rischi di sicurezza per l’uomo” e che “in alternativa al rilascio in natura, si ritiene tecnicamente accettabile la traslocazione in altra struttura idonea al contenimento dell’esemplare”.
“La risposta di Ispra – evidenzia il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti – ribadisce la bontà dell’approccio dell’amministrazione provinciale rispetto agli orsi pericolosi e in particolare per quanto riguarda M57. La nostra volontà resta quella di tutelare i cittadini da possibili rischi derivanti da orsi divenuti eccessivamente confidenti nei confronti dell’uomo. Si tratta di una responsabilità alla quale non intendo venir meno”.