11 ore di Consiglio per approvare il Bilancio e le nuove tariffe Imup
Il presidente del consiglio aveva previsto una seduta lunga, non certo di 11 ore filate…Fabrizio Nespoli aveva convocato il consiglio per le 17 di giovedì, anziché per le 20 e 30 come sempre, dopo l’incontro di venerdì 23 chiesto a Bonomi dai rappresentanti delle minoranze (che avevano presentato 179 emendamenti) per trovare una mediazione, un punto d’incontro sugli argomenti all’o.d.g., in particolare sull’Imup e sul bilancio del 2012. Il colloquio si era concluso con un nulla di fatto, muro contro muro. L’intransigenza del sindaco e dei suoi collaboratori nel voler mantenere immutate le posizioni assunte si è scontrata con la volontà degli antagonisti diretta a modificare talune delle percentuali proposte per ridurre il peso delle tasse sui censiti.
Lo scontro in aula è stato durissimo, violento, una battaglia tra desiderio di legalità, interpretazioni surrettizie delle norme, accuse, provocazioni, pretesti, escamotage e intemperanze degni degli aspetti peggiori della politica, dove la dignità delle persone, il rispetto del luogo e delle istituzioni, il decoro hanno lasciato molto a desiderare. Si è mancata una grossa occasione, imperdibile: l’opportunità di unire una volta tanto le risorse umane e intellettuali di tutti i membri del consiglio nell’interesse dei cittadini per migliorare a loro vantaggio alcune disposizioni.
A godere, fra i due litiganti, lo Stato centrale, cui andrà la metà degli introiti, grazie a Monti, in via di beatificazione come “San Guisuga” come suggerito da Augusto Gallucci.
Tutto approvato alla fine.
Queste le decisioni: L’imposta Imup per la prima casa sarà del 2×1000, per gli altri immobili dell’8×1000, per i terreni edificabili del 5×1000 e per i fabbricati rurali del 2×1000. Un 4,6×1000 sarà applicato alla casa lasciata vuota da chi alloggia al Ricovero per anziani. Il bilancio 2012 chiude sulla cifra di circa 30 milioni di euro, 8 e mezzo dei quali destinati alle spese correnti (personale e gestioni edifici pubblici), 1, 5 milioni a pagare le rate dei mutui in essere e 18.5 milioni alle opere pubbliche.
Fra queste degno di nota l’acquisto della casa ex Salesiani a S.Antonio di Mavignola per 3 milioni di euro, ove ricavare ambienti funzionali a quella comunità. L’invito delle minoranze è stato quello di non guardare tanto a nuove strutture, quanto di sforzarsi per contenere le spese di gestione di quelle esistenti, che sono parecchie e incidono notevolmente sul bilancio, cercando possibilmente forme di autofinanziamento.