Cosa si può fare per combattere il Poligono del Giappone?

di CampanediPinzolo.it

Cosa si può fare per combattere il Poligono del Giappone?

Il poligono del Giappone, una temibile pianta invasiva che si è diffusa anche da noi, si trova sempre più spesso anche all’interno dei centri abitati, vicino a edifici, o nei cortili di casa. La forza del suo apparato sotterraneo è tale da perforare asfalto e cemento, scalzare rivestimenti, insinuarsi tra tubature e impianti domestici.

Come gestire il poligono del Giappone?
Prevenzione: fondamentale non traslocare terra o materiali contaminati, ovvero provenienti da luoghi dove prospera la specie; soprattutto evitare di diffonderla volontariamente a scopo ornamentale.
Se la pianta è già presente, e decidiamo di intervenire – evitando i diserbanti, possibilmente -, il metodo finora più efficace è l’estirpazione (o il taglio) manuale: asportare le piantine in crescita da aprile a ottobre, anche due volte al mese, a mani nude o con grosse cesoie. Importante evitare l’uso di falciatrici meccaniche o decespugliatore, potremmo rischiare di diffonderla ancora di più.
Servono almeno 3 anni per notare apprezzabili diminuzioni, e almeno altrettanti per sperare di riuscire a contenerla. Importantissimo, in questo caso, un corretto smaltimento: una volta estirpata o tagliata, va evitato di compostarla in giardino o spargerla in giro. Resta l’incenerimento – meglio una volta seccata – o il conferimento in centri o discariche specializzate che assicurino la disattivazione dei vegetali tramite fermentazione e/o igienizzazione.

Fonte: Parco Fluviale del Sarca