Pinzolo: Una Santa Cecilia speciale
Quella di santa Cecilia, patrona della musica, è una festa tutta speciale per Pinzolo. Tradizione vuole che alla messa solenne della sera nei canti si affianchi al Coro parrocchiale il Coro Presanella e che venga persino concesso alla Banda comunale di suonare un motivo, ovviamente di natura sacra, dentro la chiesa, per l’occasione gremita di fedeli. Quest’anno, dopo il sacro rito, i festeggiamenti sono continuati nel Palazzo della Protezione civile con la consegna di riconoscimenti a suonatori, maestri e presidenti che hanno fatto la storia della banda, e con con la celebrazione dei 138 anni del complesso, illustrati nello splendido libro “La Banda di Pinzolo si racconta…” del professor Gianni Ferrari, edito dal Comune e presentato nella circostanza dall’autore dopo il saluto delle autorità (interventi dell’assessore alla cultura Carola Ferrari, del presidente della banda Giovanni Maffei e di Marzia Maturi). Si tratta di un lavoro pregevole per la completezza e la qualità della ricerca effettuata negli archivi della banda, del comune e della parrocchia, e prezioso per le interviste fatte agli anziani. Hanno permesso di salvare dall’oblio notizie, episodi, curiosità, aspetti altrimenti destinati a scomparire. Ma non solo. Nel ripercorrere la vita della banda l’attenzione dell’autore si sofferma a considerare i momenti più significativi della comunità di Pinzolo, con delle aperture all’esterno, sulla valle, e gli eventi, le decisioni e gli uomini che ne hanno segnato e condizionato la storia. Ne esce un quadro molto interessante. Se consente a molti giovani di ritrovare le proprie radici in tanti personaggi, offre alla comunità lo spunto per recuperare certi princìpi, quei valori ispirati alla serietà, alla solidarietà, alla parsimonia ed al senso della responsabilità che ha caratterizzato le generazioni scomparse, …e che oggi purtroppo sembrano affievolirsi, o destinati a scomparire pure loro. La banda è stata per la gente del luogo un importante strumento di formazione musicale ed ha rappresentato un modo di partecipare alla vita sociale del paese. La sua presenza – ha scritto il sindaco nella prefazione al volume – “onora la nostra comunità nei suoi valori più profondi, nelle sue tradizioni, nella sua cultura e nella sua identità….la banda appartiene a pieno titolo alla sua storia civile, sociale ecclesiale e sportiva. La sua musica ne ha scandito ed accompagnato i momenti più alti, le feste, le processioni, le ricorrenze; ha animato la vita dei paesani come quella dei turisti, raccogliendo l’apprezzamento di tutti…”. Con poche parole ha detto tutto.