Gilberto Cereghini: per non dimenticare
Danza Macabra. Scritte in gotico con abbreviazioni (foto Claudio Cominotti)
In punta di piedi, come era vissuto, se ne è andato il nostro compaesano Gilberto Cereghini. La sua vita è trascorsa per molto tempo fuori paese, così oggi molti non sanno chi sia, altri lo hanno perso di vista da molto tempo; così ritengo opportuno ricordare qualcosa di lui. Persona di intensa fede religiosa, ha dedicato la sua vita al prossimo prestando la propria opera in comunità, al servizio della collettività. Tornava di tanto in tanto a Pinzolo e lo si vedeva spesso in biblioteca, in chiesa ma anche in piazza, dimostrando sempre grande attaccamento al suo paese e ai suoi abitanti, con cui dimostrava affabilità e uno spiccato senso dell’umorismo, disponibile all’ironia e al sorriso.
La sua modestia nascondeva però una cultura profonda, che lo ha portato a svolgere compiti dirigenziali nella sua carriera professionale. Per il nostro paese dobbiamo ricordare almeno due suoi interventi importanti per la nostra storia. Ha scritto una versione corretta delle didascalie della Danza Macabra, dopo che altre interpretazioni si sono rivelate inesatte, data la difficoltà di lettura dovuta a parti rovinate dal tempo, ai caratteri gotici e alle abbreviazioni. Altri due conosciuti “Pinzoleri” avevano intrapreso questo compito: Nepomuceno Bolognini e don Raffaele Collini.
Ha inoltre curato il restauro dell’ “Altare Comunitatis Pinzoli Rendene Tridentine” nella chiesa di S. Martino a Mantova, meta da trentun’anni del pellegrinaggio che si svolge l’11 novembre. Un suo preciso resoconto tecnico è stato pubblicato sul libretto curato da Giuseppe Ciaghi per l’inaugurazione dell’opera.
Ai famigliari le più sentite condoglianze e ai paesani uno stimolo a ricordare.