Giustino: piano strategico di sviluppo della Val Rendena
La difficoltà maggiore nella costruzione di un piano strategico concertato sta nel territorio, che è molto, molto frammentato; la valle è una comunità frazionata; il benessere diffuso non incoraggia logiche di cooperazione e di sistema; la divisione è ancorata alle numerose rendite di posizione che caratterizzano l’imprenditoria lungo la valle; l’individualismo è l’elemento distintivo della loro cultura, che può portare sì dei vantaggi, ma che purtroppo spesso si è rivelato un limite allo sviluppo, alla capacità di operare insieme con obiettivi di crescita comune.
L’Apt non gode della fiducia necessaria a guidare il turismo della valle, ha messo in campo degli eventi ma è mancata nel settore più importante ed impegnativo, quello della promocommercializzazione; si registra un’estrema difficoltà ad individuare reali prodotti turistici, si citano azioni la cui efficacia rimane circoscritta, quali eventi e manifestazioni, si stenta a scegliere i target verso cui dirigere la promozione. Madonna di Campiglio ha una sua vocazione turistica; da Mavignola a Giustino ne abbiamo un’altra, da Caderzone in giù è tutto un altro mondo.
Le Pubbliche Amministrazioni sono frammentate, ancora alla ricerca di un leadership riconosciuta, anche se ultimamente Pinzolo con le sue aperture ha fatto passi da gigante. “Dobbiamo tutti fare un passo indietro, lavorare insieme per fare sistema. Stare fermi e non decidere, come purtroppo si è fatto in passato, è il vero rischio che corriamo; questa potrebbe essere l’ultima opportunità che ci viene concessa; non coglierla potrebbe portarci a situazioni di non ritorno”. E’ accorato l’appello a fine riunione di Patrizia Ballardini, vicesindaco di Pinzolo, ispiratrice e coordinatrice del Piano strategico di sviluppo sostenibile della Val Rendena. Invita i valligiani a lasciarsi coinvolgere, ad offrire la loro disponibilità, ad assumere tutti insieme la responsabilità di costruire un futuro comune per questa terra, ad abbracciare un nuovo percorso, fatto di innovazioni scelte insieme e condivise, “con passione, impegno ed umiltà”.
I dati raccolti da aprile fino a pochi giorni fa, elaborati ed illustrati dal team dell’università di Trento guidato dal professor Umberto Martini, cui era stato affidato il progetto da tutti i comuni della valle, cui si era aggregato quello di Ragoli per la parte che riguarda Madonna di Campiglio, sono impietosi, forniscono una fotografia della valle che invita a meditare. Soprattutto per quanto riguarda i rapporti umani, le relazioni tra gli individui, tra le imprese, e fra le diverse località, la scarsa attenzione nei confronti della cultura; una crescita troppo rapida del benessere materiale a scapito degli altri valori, sullo sfondo di un uso del territorio svenduto alla speculazione edilizia con un enorme patrimonio immobiliare sottoutilizzato (“i letti freddi”) e con gravi conseguenze sulle giovani generazioni. Accanto a questi aspetti sono emersi punti di forza come l’ambiente, il paesaggio, la qualità dell’offerta turistica, la presenza del Parco naturale. Gli esiti della ricerca effettuata sono stati divisi in tre settori: “la voce dei numeri” con riferimento all’economia, alla tipologia e alla distribuzione delle imprese sul territorio, “la voce del territorio” (frutto di 68 interviste a esponenti particolarmente rappresentativi delle realtà socioeconomiche valligiane, di 4 focus group e di un incontro con i giovani) e “la voce degli ospiti” (800 interviste a ospiti effettuate durante l’estate da Campiglio a Verdesina nell’alberghiero e nell’extra-alberghiero), su ciascuno dei quali hanno relazionato Loris Gaio, Paolo Grigolli e Fabio Sacco. Le interviste proseguiranno quest’inverno per i turisti invernali. Si vuole arrivare a maggio con dei dati completi così da poter proporre delle linee operative da perseguire. L’obiettivo finale è quello di riuscire a stendere un protocollo strategico, da sottoscrivere da parte degli imprenditori entro la fine del 2009. E poi da metter in pratica. La conferenza si è tenuta martedì sera a Giustino, paese scelto perché situato esattamente al centro, a metà della valle, dove sono convenute ben 113 persone, esclusi i relatori e i rappresentanti delle istituzioni.
Il sindaco Luigi Tisi ha aperto i lavori con il benvenuto e gli auguri di Natale ai promotori dell’iniziativa e agli intervenuti. Fra loro il presidente del C.8 Armani, il presidente del Parco Zulberti, numerosi sindaci, parecchi giovani e tanti operatori economici. A fine esposizione hanno chiesto qualche chiarimento o espresso degli apprezzamenti Albino Collini, Bruno Dallagiacoma, Giuseppe Collini, Antonello Zulberti e Michele Cozzio. Quindi due parole di William Bonomi e il congedo di una Patrizia Ballardini, alquanto emozionata, che ha riassunto il percorso fatto e accennato ad altre iniziative messe in campo per la crescita della comunità.