LE DOLOMITI DI BRENTA COMPARATE A SAN GENNARO

di Alessandro Giacomini

LE DOLOMITI DI BRENTA COMPARATE A SAN GENNARO
L’inganno come patrimonio mondiale dell’umanità.

Nel 2009 l’UNESCO ha iscritto le Dolomiti tra i patrimoni mondiali dell’umanità, già il noto scrittore Dino Buzzati descriveva cosi le Dolomiti :

«Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?».

Fortunatamente non sono sogni, ma al contrario è la realtà quotidiana per chi visita e risiede in Trentino.

Ma proviamo ad immaginare che non sia cosi, l’ente turistico del Trentino escogita un sistema per cui vende un prodotto che non esiste, ad esempio le Dolomiti, ed escogita un sistema, ad esempio un ologramma, per visualizzare negli orizzonti Trentini le impareggiabili guglie Dolomitiche, sicuramente lo stesso ente verrebbe querelato ordinariamente per truffa.

Tale preambolo vuole comparare, con un estremo paradosso, quanto potrebbe realizzarsi nei prossimi giorni a causa della candidatura di San Gennaro a patrimonio mondiale dell’umanità e soprattutto, il danno che recherebbe al marchio universale dell’UNESCO e di conseguenza, l’importanza dello stesso, nei confronti del sacrosanto riconoscimento alle Dolomiti.

Il culto di San Gennaro, noto in tutto il mondo per il miracolo del sangue, potrebbe diventare patrimonio dell’umanità, ad annunciarlo è il neo ministro per la cultura Gennaro Sangiuliano.

Una candidatura che parte dalla curia partenopea con in testa il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli.

Sarà quindi il ministro alla cultura del governo Meloni a intraprendere l’iter burocratico, è proprio lo stesso ministro con idee politiche “ampiamente” di estrema destra, che di San Gennaro ha il nome e pure le inziali del cognome, a ricordare la figura del santo :

ho fatto il battesimo nel Duomo stesso, quando ero piccolo mia madre mi portava al Duomo e mi regalavano ogni anno una statuetta di San Gennaro. 

Sono impegnato sul tema partendo da questo luogo nel centro di Napoli legato a San Gennaro che per me è sempre importante”.

Per quanto riguarda il miracolo della liquefazione del sangue è bene ricordare che la chiesa cattolica non ha mai autorizzato una analisi diretta sul contenuto dell’ampolla, ma sostiene che l’inspiegabilità scientifica del fenomeno è stata comprovata anche dalle ricerche più recenti.

Sostenere ciò è un ossimoro, in quanto non esiste alcuna ricerca pubblicata su una rivista scientifica che possa sostenere tale affermazione.

Al contrario della Chiesa Cattolica, gli esperti del CICAP, organizzazione fondata da Piero Angela, che promuove un’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito, con l’obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico, tramite il noto  chimico Prof. Luigi Garlaschelli dell’ Università di Pavia, sono riusciti a preparare, con tecniche molto semplici e disponibili anche nel medioevo, una sostanza che come aspetto, colore e comportamento riproduce esattamente il sangue di S. Gennaro con la stessa fluidificazione che avviene nel rito religioso.

Tutti i componenti necessari per creare questo gel si trovano da sempre in natura ed erano certo disponibili a qualche alchimista medievale che, con le tecniche dell’epoca avrebbe potuto tranquillamente preparare la sostanza tissotropica.

La miscela presenta una colorazione perfettamente uguale a quella del presunto sangue del martire, senza bisogno di aggiungere alcun colorante, inoltre anche la sostanza prodotta in laboratorio non si comporta ogni volta nello stesso modo, a volte ci mette molto tempo a liquefarsi, altre meno, esattamente come succede per quella di Napoli.

Per semplificare, tra le sostanze comuni quella che rappresenta meglio il fenomeno la ritroviamo in ogni cucina, è la salsa ketchup, se il contenitore è lasciato fermo la salsa ha un aspetto semisolido, quando invece il contenitore viene agitato, la stessa salsa diventa talmente fluida al punto di fuoriuscire facilmente.

Questi cattolici, si riempiono la bocca di Cristo ma sono solo impregnati di superstizioni, smaniosi di benedire ogni cosa, dai trattori alle case di abitazione, assuefatti da clericali assetati di fantasiosi e periodici miracoli, come appunto quello di San Gennaro.

Si dicono credenti ma nella sostanza la loro credenza si chiama superstiziosità a tal punto da pretendere un crimine verso l’umanità, quello appunto di candidare la superstizione a patrimonio mondiale.

Purtroppo, l’irrazionale, o per meglio dire in questo caso “ l’inganno ”, sarà elevato a Patrimonio mondiale dell’UNESCO: l’umano obbedisce alle necessità presenti, quindi colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare.
Alessandro Giacomini:
residente al cospetto delle Dolomiti di Brenta