A Pinzolo l’estremo saluto a Ugo Caola
A Pinzolo l’estremo saluto a Ugo Caola, «uomo stimato e apprezzato da tutti». Un interminabile corteo sotto la neve ha accompagnato il feretro al camposanto
Persino la neve, che Ugo ha amato tanto, ha voluto prendere parte al saluto che la comunità di Pinzolo, e non solo, gli ha porto nel momento del commiato. Un nevischio leggero, quasi timoroso di disturbare, lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio terreno dalla parrocchiale al camposanto di san Vigilio. Dietro al feretro un corteo lungo, interminabile… di compaesani, famigliari, conoscenti, amici, sportivi, ospiti affezionati del suo albergo, tutte persone "che lo hanno stimato, apprezzato, che hanno sentito il bisogno di esserci" – come ha sottolineato don Benito nella sua omelia – di stringersi intorno ai suoi cari, alla moglie Mariuccia, ai figli Roberto, Graziano, Federica e Michela, di partecipare al loro dolore nella triste circostanza. Poco discosto Mariella Collini, la moglie di Toni Masè, amico inseparabile di Ugo Caola, riviveva il dramma sofferto qualche mese fa.
Momenti di particolare commozione e di riflessione hanno accompagnato il rito, concelebrato dai parroci di Pinzolo e di Madonna di Campiglio, specie quando don Paoli ha esortato a prendere esempio dal suo operato e a sviluppare quanto lui ha seminato.
Era un uomo concreto Ugo Caola, di poche parole. Privilegiava i fatti. E lo ha dimostrato. Una vita la sua di crescita continua. Era partito dal nulla. Con l’aiuto della moglie, e più tardi dei figli, grazie ad una tenacia e ad un impegno straordinari, si era creato una fortuna.
Ricoverato in ospedale a Tione nel novembre del 2005 scriveva: "Ci sono persone che sognano di fare cose grandiose… e importanti…altre stanno sveglie e le realizzano".
Proprio quella parola "sveglio" riassume meglio di ogni altra la sua personalità e il suo carattere. Fu anche un grande atleta, fondista di valore nell’immediato dopoguerra. Passione per lo sci nordico che coltivo’ per tutta la vita, sia da protagonista (partecipo’ alla Vasaloppet e a tutte le Marcialonga, dalla prima fino a quando lo ha sorretto la salute) sia come organizzatore di manifestazioni (vedi la 24h di Pinzolo, di cui fu tra gli ideatori), in particolare di quelle capaci di immergerti nella natura e nel suo ambiente incontaminato. Serio, discreto, meticoloso, era diventata un’abitudine incontrarlo tutte le mattine in edicola dove acquistava il giornale e scambiare due parole con lui… adesso ci rimane il ricordo, un ricordo fraterno, affettuoso.