Aree sciabili, sì all’ampliamento
C’è un sì convinto all’ampliamento delle aree sciabili da parte del Tavolo territoriale della Comunità delle Giudicarie. Lo si afferma in un comunicato, diffuso dalla presidente Patrizia Ballardini, dove, nonostante il parere contrario di Italia Nostra e alcune perplessità sollevate dal Parco Adamello Brenta, l’esecutivo della Comunità si dice convinto della necessità di puntare sull’economia turistica dell’alta valle. Non un nulla osta a nuovi impianti e piste, ma l’adesione alla proposta di inserire nel Piano territoriale di Comunità la possibilità di ampliamento delle aree sciabili.
La strada è ancora lunga, ma il solco è tracciato e l’allargamento delle aree per lo sci ha la benedizione della giunta di valle, con il sostegno dei rappresentanti delle società funiviarie di Campiglio e Pinzolo, dei sindaci della Rendena e del Chiese, di ingegneri, artigiani, industriali e albergatori, del Bim del Chiese. Tutti d’accordo agli ampliamenti dalla Busa di Tione all’area di Serodoli. L’elenco comprende: l’impianto di Bolbeno, la pista di Malga Cioca a Pinzolo, una micro estensione dell’area sciabile di Plaza, il collegamento Pinzolo-Campiglio (con la previsione di una pista da Colarin a Plaza), la zona Vagliana-Malga Darè-Monte Vigo, il collegamento a circolo con Folgarida Marileva. Infine un intervento nell’area di Serodoli, con una partenza a quasi 2.750 metri.
Italia Nostra ha detto «no», con l’architetto Tofolon che «invita a ulteriori riflessioni». Minor chiusure dal Parco che per malga Cioca non ravvisa motivi di negatività. Cosa che invece individua nella zona malga Darè monte Vigo e per Serodoli sul versante di Nambino.
A sostegno degli ampliamenti, la sintesi dell’industria dello sci presentata dalle funivie di Campiglio e Pinzolo: «280 dipendenti con un monte salari di 11,5 milioni di euro, 30 milioni di fatturato diretto, 300 milioni generato, 560 mila presenze di cui, per il 2012, il 40% estere, 2.500 persone impiegate nel ricettivo e 5.000 nell’indotto. Un comparto che pesa sul Pil della Rendena per il 50%; tra il 25 e il 30 in Giudicarie».
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