Quando lo capiremo anche noi…
‘A Messa col buttafuori’.
‘Parroco arruola buttafuori per allontanare dalla chiesa gli accattoni’.
Notizia che esce con risalto sulla stampa in contemporanea al viaggio a Lampedusa del S. Padre. Viene naturale pensare ad un prete imbecille che non segue i dettami del suo Credo.
Niente di tutto questo, ma i media vogliono pepe. Devono vendere.
Approfondendo si scopre che in quella chiesa di Mestre gli ‘accattoni’ allontanati erano dei rom violenti che interrompevano le funzioni religiose e minacciavano i fedeli per avere soldi. Il parroco, dopo svariati tentativi inefficaci, si è avvalso dell’aiuto di un giovane parrocchiano di origini romene per tenere a bada questa gentaglia.
Lode al parroco. Tanto di cappello. Si è attivato in concreto per risolvere un problema della sua Comunità non nascondendosi dietro il solito mare di chiacchere.
Comprensione, accoglienza, integrazione. Chi le mette in discussione?
Tutti diritti sacrosanti, che però richiamano anche doveri oggi spesso dimenticati.
Chi arriva è giusto che venga accolto, ma chi si comporta male è altrettanto giusto che venga allontanato. Con fermezza. Senza titubanze.
Il buonismo diffuso e indistinto non aiuta nessuno, nemmeno l’immigrato.
Sicuramente non aiuta l’integrazione, poiché insinua l’idea generalizzata che lo straniero sia un delinquente.
Questo concetto mi è stato esposto con lucidità da un marocchino (era proprio del Marocco) a cui ho dato un passaggio in auto. Costui mi rinfaccio’ che noi italiani sbagliamo a non essere intransigenti con gli immigrati che si comportano male, perché questo danneggia noi, ma soprattutto lui. Lui, che era qui per lavorare e costruirsi un futuro, veniva giudicato male per colpa di costoro. Il nostro comportamento ‘buonista’ non permetteva una chiara distinzione tra buoni e cattivi.
‘Dovete sbatterli fuori a pedate’ mi disse ‘per il bene di tutti’.
Quando lo capiremo anche noi …
Riccardo Maturi Carpèla