EYDALLIN… VENDE CARA LA PELLE A MADONNA DI CAMPIGLIO

di Newspower

EYDALLIN… VENDE CARA LA PELLE A MADONNA DI CAMPIGLIO
È LUI IL DOMINATORE DELLA SKI ALP DOLOMITI DI BRENTA 

Gara di grande spessore con la 40.a edizione proposta dallo Sporting Club Campiglio
Tra le donne successo incontrastato di Roberta Pedranzini
Tra i giovani si impongono Crotti e Tanchev, tra i master Oprandi e Bones
Come sempre panorami incantevoli per uno dei più bei percorsi dello ski alp

Dolomiti di Brenta prese d’assalto, oggi, con la Ski Alp Race proposta dallo Sporting Club Madonna di Campiglio (TN). Un’edizione speciale, quella del quarantesimo, disputata sul classico tracciato di 18,5 km e 1835 m. di dislivello per i maschi, su quello ridotto a 13 km e 1175 m/dsl invece per le donne e categorie giovanili.

È stata la grande giornata del piemontese Matteo Eydallin, proprio come nel 2009 quando celebrò la vittoria portandosi a casa una bella Fiat Panda, e della bormina Roberta Pedranzini che ha fatto praticamente gara a sè. Bravi tra gli junior Gianpaolo Crotti e tra i cadetti il bulgaro Tanchev.

La gara ha portato gli oltre 150 ski alpers in griglia già alle 8.15 e poi via lungo un primo tratto di pista, col Grostè un po’ imbronciato sempre di fronte, ma il tempo è stato buono ed ha regalato grandi emozioni soprattutto con i panorami che solo le Dolomiti di Brenta sanno offrire.

A mettersi alla testa del gruppo all’inizio è stato Philip Gotsch, un apripista per un atleta di lusso, Kilian Jornet Burgada, talento mondiale dello skialp e dello skyrunning, un campione che voleva la rivincita sulle altre due precedenti e sfortunate presenze a Madonna di Campiglio in occasione di altrettante prove di Coppa del Mondo.

Non c’era molto sole poco dopo le 8, ma sulla neve l’ombra di Burgada si sovrapponeva a quella inconfondibile dell’alpino Eydallin, testa china verso il terreno e via a tutta. Dietro a controllare la situazione c’era Ivo Zulian, tutt’altro che remissivo, mentre tra le donne Roberta Pedranzini si inseriva agilmente a ridosso dei primi maschi. Francesca Martinelli invece abbandonava la contesa poco dopo il via, un ritiro da spiegare con la presenza d’obbligo alla Coppa Italia di domani.

Il ritmo davanti si è subito fatto pressante, con la gara entrata nel vivo sulle interminabili e snervanti “inversioni” per raggiungere Cima Grostè e il primo scollinamento di giornata a 2.850 metri.

È stato lì che Burgada ha acceso la miccia, un allungo poderoso a cui ha replicato con vigore Eydallin ed è stato lì che la gara ha preso fisionomia, con Gotsch che ha perso gradatamente contatto con i primi e Zulian ben deciso a “tenere” il ritmo. Intanto, anche se staccati, “costruivano” la propria classifica anche Cappelletti, Pierantoni e Galizzi.

Primo a togliere le pelli dagli sci al “cambio”, come sempre velocissimo, è stato Burgada, applauditissimo dai tanti appassionati saliti anzitempo sul “balcone” dolomitico dove la vista è a dir poco stupenda.

A lanciarsi giù dalla Bocchetta dei Camosci per secondo, alle spalle del catalano, un convincente Eydallin che, finita la discesa sul sentiero Tuckett, ha preso in mano le redini della gara. Sul canalino del Torrione di Vallesinella il piemontese è salito sci in spalla con un ritmo da vero campione e nulla ha potuto Burgada, che da quel momento in poi ha solo visto le code degli sci del piemontese.

Stessa situazione anche nel successivo tratto alpinistico, al culmine del Torrione di Brenta, e lì la gara era già decisa. Situazione incandescente alle loro spalle, con Galizzi abile nel ribattere agli attacchi dei rivali e a difendere con i denti una terza posizione che poteva essere nell’aria, ma per nulla scontata visti i valori in campo.

All’arrivo di Rifugio Boch, dopo un ultimo cambio pelli, Eydallin si è presentato con un bel sorriso sulle labbra, poi a 24” è giunto Burgada, che proprio nell’ultimo cambio ha rotto la pelle dello sci sinistro. E terzo posto, ben meritato, per Galizzi, con Zulian alle sua spalle altrettanto contento. Per il fassano infatti, con la vittoria di Eydallin, bastava un quarto posto per vincere la Coppa delle Dolomiti, di cui la Ski Alp odierna era prova finale.

Roberta Pedranzini ha corso in assoluta “solitudine”, vincendo con quasi otto minuti sulla svedese Emelie Forsberg alla quale si è accodata Elena Nicolini, terza sul podio.

Tra i giovani, come detto, impresa degna di nota di Gianpaolo Crotti (Junior) e del bulgaro Ivan Tanchev (Cadetti). La classifica master ha registrato invece i successi di Omar Oprandi e Bice Bones. La Ski Alp Race Dolomiti di Brenta era valida anche come prova del Campionato trentino.

Insomma la 40.a edizione ha scritto un’altra bella pagina di sport a Madonna di Campiglio, con lo Sporting Club Campiglio guidato da Roberto Papa abile nella regia con un rinnovato comitato. Tracciatura, servizi e segreteria hanno funzionato alla perfezione. Del resto non c’erano assolutamente dubbi.

Info: www.sportcampiglio.com

Eydallin – Ski Alp Dolomiti di Brenta