Pinzolo: “Brusa la vecia”
L’hanno bruciata in piazza Carèra nel tardo pomeriggio di sabato “La Vècia”, in mezzo a una folla di gente in tripudio. Come avevano fatto i loro padri da giovani, come facevano i loro nonni. Presa in mano la guida della Pro loco da poco piu’ di un mese le giovani leve hanno subito dato prova di saperci fare, organizzando gli appuntamenti del Carnevale, fra cui, fiore all’occhiello, la “Zobia mata” (pranzo per tutti e corteo mascherato da piazza S. Gerolamo al centro sui ritmi della banda comunale e gran finale sul palco) con grande entusiasmo e indiscusse capacità. Hanno persino recuperato la tradizione di “Brusa la vecia” in piazza, il rogo della vecchia megera, simbolo del male e degli eccessi, un rito rimasto solo nei ricordi delle persone più anziane. [/A_CAPO]
Che ha destato tanto interesse e molta curiosità, soprattutto nelle fasi del processo cui era stata sottoposta. Con l’accusa sostenuta dai PM, la difesa degli avvocati, il Giudice con toga e tocco (parti interpretate dai giovani) e l’imputata nelle vesti di una graziosa fanciulla: “Crisi” di fatto “Economica” di nome.
La trama ha fuso molto bene le antiche costumanze con la critica situazione del giorno d’oggi. Crisi Economica dopo ampio dibattito viene condannata e mandata al rogo. E verrà bruciata tra fiamme purificatrici, di grande effetto, che cancelleranno tutto per dare a ognuno la speranza di uscire dalla congiuntura e di un futuro più roseo. Per la verità a molti è rincresciuto che il pupazzo della “Vecia”, venisse bruciato, tanto era ben fatto (realizzato da Enza Cunaccia e da altre volontarie della Pro loco). Lo spettacolo ha avuto notevole impatto sui presenti, tantissimi i turisti, che hanno applaudito a lungo prima di ristorarsi con il te e il brulè offerti dalla Pro loco. Una menzione particolare va al corpo dei vigili del fuoco che si sono occupati della pira e dell’organizzazione della sicurezza. [/A_CAPO]