Il supermercato Coop di Giustino sta diventando il nuovo “Ciclamino” – considerazioni
Trovo un po’ fuori luogo e fuori tempo il paragone del nuovo supermercato Pineta allo storico locale Ciclamino di Pinzolo.
Da sempre, nei nostri paesi, la cooperativa ha rappresentato molto più di un luogo di commercio: è stata uno spazio di incontro e di scambio di chiacchiere tra noi paesani e turisti.
Non a caso, fin dai suoi albori tale struttura nasceva con il nome di “Famiglia cooperativa” proprio per esprimere i valori della comunità e non del singolo individuo.
Pur riconoscendo la modernità e l’estetica del nuovo punto vendita, paragonarlo a un luogo iconico come il Cicla, mi sembra davvero troppo!
Non penso che i nostri giovani si diano appuntamento al “Pineta” per stare un po’ insieme. Non credo nemmeno che, prima di adesso, fare la spesa non sia mai stato così “piacevole”.
Certo, il nuovo supermercato è accogliente, il personale è gentile ma andrebbe anche sottolineato che, per gli anziani non automuniti, raggiungere la struttura talvolta rappresenta più un ostacolo che un’opportunità.
Se davvero il “Pineta” è ora percepito come fulcro della socialità, è necessario interrogarsi sulle motivazioni. È una scelta spontanea o “forzata” da politiche commerciali che hanno reso meno attrattiva la struttura al centro di Pinzolo? Inoltre, se fare la spesa è divenuto uno dei pochi momenti di socializzazione, non è forse un segnale di un indebolimento del tessuto comunitario?
Riflettere su questi aspetti significherebbe interrogarsi su come recuperare quei luoghi e quelle occasioni che un tempo erano il cuore della nostra socialità, per riscoprire e rafforzare lo spirito di comunità che ci ha sempre contraddistinto.