Carisolo, Giustino, Massimeno uniti. Pinzolo? No, grazie
Con la legge provinciale sulle fusioni dei comuni, anche in Giudicarie è scattata la corsa per indire i referendum e presentare i piani attuativi che regoleranno i nuovi municipi. Non è però il caso di Carisolo, Giustino e Massimeno che tra una decina di giorni si riuniranno per un primo incontro interlocutorio su una eventuale fusione. Tra Carisolo e i due paesi di Giustino e Massimeno, orograficamente c’è Pinzolo: logico chiedere al sindaco di Carisolo Arturo Povinelli, perché non pensare ad una fusione in un unico comune dell’alta Rendena a 5, con Pinzolo, Carisolo Giustino e Massimeno. «Dal punto di vista numerico – risponde Povinelli – Pinzolo supera già i 3000 abitanti e non ha bisogno di fusioni, mentre per noi (Carisolo 944 abitanti, Giustino 743, Massimeno 126) la fusione è tassativa. Poi con Pinzolo si tratterebbe di una annessione più che una fusione, con una serie di pregiudiziali non di poco conto. Inoltre perché precludersi la possibilità di fusione con Madonna di Campiglio, visto che saranno i referendum a decidere?»
Quali le preclusioni su Pinzolo? «I piccoli comuni hanno per loro natura un rapporto più stretto con i censiti, c’è meno politica e più amministrazione. In Consiglio Comunale a Pinzolo impiegano 40 minuti per approvare il verbale della seduta precedente, per la nostra comunità sono dinamiche inconcepibili, per non parlare del livello delle contrapposizioni». Ed a Giustino e Massimeno cos’altro vi accomuna oltre alla dimensione? «La territorialità catastale su alcune aree, mi riferisco a Val Genova, Val Nambrone, ai laghi di Cornisello, oltre alla vocazione turistica e al modello di gestione del territorio».
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