Concerto di Capodanno a Roma: Censura o coerenza?

di Maura Binelli

Concerto di Capodanno a Roma: Censura o coerenza?

Mi sconcerta il clamore che sta suscitando la cancellazione della partecipazione di Tony Effe al Concerto di Capodanno a Roma. Quello che dovrebbe stupire e preoccupare non è tanto la scelta dell’amministrazione romana, quanto il fatto che milioni di giovani e bambini conoscano a memoria i testi delle canzoni di questo “artista”, senza riflettere minimamente sul significato delle parole espresse.

Eccone alcuni esempi:

“Serve una che mi succhi il c***o per il 14 febbraio
Un anno dopo non ho cambiato piano
Fallo forte, poi piano, poi forte, non dirmi, “Ti amo”
Fai capire che sei tutta porca da come lo tieni
Fai vedere che te la vuoi bere quella che ho da dare” (Doc 2)

“Ti sputo in faccia solo per condire il sesso
Ti chiamo “pu****a” solo perché me l’hai chiesto
Ti sbavo il trucco, che senza stai pure meglio
Ti piace solamente quando divento violento” (Dopo le 4)

“Prendi la tua tr**a (prendi la tua tr**a)
Le serve una museruola (woof, woof)…
Metti un guinzaglio alla tua ragazza
Ci vede e si comporta come una tr**a” (DM)

Da queste parole, personalmente, ritengo che un “artista” come Tony Effe rappresenti l’esatto opposto di quel RISPETTO per la Persona che dovremmo cercare di insegnare alla nostra gioventù. Passiamo ore a parlare di diritti, educazione, uguaglianza e violenza di genere… poi, basta un po’ di “rumore”, quattro parole in rima, e ci ritroviamo ad osannare chi diffonde messaggi di questo tipo! Perché? È davvero possibile che non ci si renda conto di ciò che si sta dicendo? La risposta non può essere la “libertà di espressione” o il banale “è solo una canzone”; forse la vera risposta risiede in quell’analfabetismo funzionale che ormai dilaga nella nostra società, diventando il mezzo con cui giustifichiamo tutto e tutti.

Anche nel nostro piccolo, qualche settimana fa, abbiamo vissuto una situazione simile, ma senza alcun risultato concreto! “The show must go on” è stato il motto e così, il simpatico J-Ax ha portato sul palco una canzone dai contenuti comunque discutibili. C’è qualche differenza? Per me no, o comunque molto poca.

Sono favorevole a qualsiasi espressione artistica, purché non inneggi a forme di violenza e di mancato rispetto della vita e dei diritti altrui.

Sono favorevole alla “scelta romana” perché i fondi pubblici non devono sostenere un artista che rappresenta l’esatto opposto dei valori che quegli stessi fondi promuovono.

Sono favorevole alla libertà artistica, ma questa non deve andare in contraddizione con i valori che una società vuole trasmettere.

Non credo che parole come quelle di Tony Effe o J-Ax siano l’eredità che si meritino le nuove generazioni…

Riflettiamoci, tutti, nessuno escluso!