Skiarea Madonna di Campiglio: qualche considerazione sull’elevato afflusso di turisti
Le polemiche legate all’eccezionale afflusso turistico che hanno interessato il nostro ambito, in particolare la “Perla delle Dolomiti”, ci spingono ad alcune riflessioni.
Premettiamo che i problemi complessi necessitano di soluzioni non semplici e facili da attuare e che le nostre sono semplici considerazioni.
Altra precisazione: niente di nuovo sotto il sole. Da diversi anni, per pochi giorni a cavallo di Capodanno, l’elevatissimo afflusso di turisti crea problemi di sostenibilità sulla viabilità, parcheggi, servizi pubblici, ecc. Chi non si ricorda, ad esempio, il provvedimento estremo di chiusura della strada di accesso a Campiglio degli anni Novanta?
Infine, se la nostra area è così apprezzata vuol dire l’offerta turistica è estremamente competitiva e che gli operatori locali (società funiviarie, albergatori, ristoratori, commercianti, Apt, ecc.) stanno lavorando bene.
Una precisazione anche sui numeri: i 70.000 abitanti a Pinzolo di cui parlano alcuni giornali si riferiscono ad almeno 4/5 comuni: Pinzolo (con Mavignola e Campiglio), Carisolo (da solo più di 10.000 posti in seconde case), Giustino e Massimeno. Ricordiamo invece che il numero di posti letto in strutture ricettive (esclusi alloggi privati e seconde case) è di poco superiore a 10.000 nell’alta val Rendena, Campiglio compreso.
Le cause di questo squilibrio da posti letto in albergo e seconde case sono da ricercarsi nella speculazione edilizia degli anni Settanta, Ottanta, Novanta e primi Duemila, fino all’entrata in vigore della legge Gilmozzi, che ha reso più complicate le operazioni immobiliari, almeno delle nuove costruzioni.
L’aver “svenduto” il nostro territorio per un guadagno immediato anziché vincolarlo con adeguati strumenti urbanistici (aree alberghiere, aumento della metratura minima delle unità immobiliari) è un errore si si pagherà per lungo tempo. Per fortuna almeno i nostri amministratori del passato hanno impedito almeno lo scempio urbanistico che si può vedere in altre località anche vicine dove la speculazione ha portato alla costruzione di centinaia di appartamenti in quota (immaginatevi Prà Rodont o la conca di Grual con colate di cemento stile Marilleva, oppure Montecampione nel Bresciano).
Il traffico di automobili verso Madonna di Campiglio è stato quest’anno particolarmente intenso anche perché, mancando la neve nel fondovalle, molti sono stati costretti a spostarsi in quota per apprezzare l’atmosfera invernale. Inoltre la clientela che frequenta il nostro ambito nel periodo natalizio è abituata ad utilizzare il mezzo privato per spostarsi. Un potenziamento del trasporto pubblico avrebbe comunque un effetto positivo sulla mobilità. E mi riferisco non soltanto agli skibus ma anche ai mezzi pubblici (treno e bus) per raggiungere la nostra zona. Quanti turisti e proprietari di seconda casa utilizza il bus per arrivare a Pinzolo?
E poi la pessima abitudine di residenti e turisti di muoversi con il mezzo privato anche per poche centinaia di metri. Fra tre anni, quando sarà completata la circonvallazione, il tema della mobilità sarà di più facile soluzione ma qualche intervento immediato si rende necessario fin da ora per invogliare più persone a lasciare il proprio mezzo in garage o nel parcheggio privato. Il “come” è una scelta che spetta agli Amministratori.
Infine il problema legato alla fornitura di servizi pubblici (acqua, fognature, rifiuti) che per alcuni giorni sono particolarmente sotto stress. Passare da poche migliaia di abitanti ai numeri di una città di medie dimensioni comporta problematiche e investimenti molto importanti. Il Comune di Pinzolo sta già intervenendo sul versante acquedotti e fognature, ad esempio collegando il depuratore di Campiglio con quello del fondovalle, che dovrà essere potenziato.
Queste sono soltanto alcune riflessioni ma ricordiamoci che gli stessi problemi di traffico e superaffollamento delle piste a Natale ci sono stati anche in altre zone turistiche come la val Gardena, l’Alta Badia e la val di Fassa.