Campiglio: variante al Prg per il teleriscaldamento
E’un problema che si trascina ormai da dieci anni o più, quello della costruzione di un impianto di teleriscaldamento a cippato a Madonna di Campiglio. E, almeno dalle discussioni sentite in aula nell’ultima seduta di consiglio, sembra destinato ad incontrare ancora parecchie difficoltà. Il sindaco comunque crede ad una sua rapida soluzione. A favorirla sarebbe la variante al Prg approvata nella circostanza, che destina ad opere pubbliche per impianti tecnologici l’area interessata alla realizzazione del complesso. E’ stata individuata a monte del condominio Ambiez nella stessa zona, la “piazza Elvira” presso i “Fortini” su terreni dell’ Asuc di Fisto, che era stata bocciata dal Tar dopo un ricorso dei proprietari dell’immobile. Per la verità è stata spostata di poco su consiglio della Forestale e nascosta alla vista di chi transita lungo la statale. Verrà servita da una breve strada di accesso, pur essa celata alla vista. Le minoranze si sono dichiarate molto perplesse: chi sull’effettiva utilità della struttura a dieci anni dalla sua ideazione, chi sulla scelta del posto, chi sulle difficoltà per realizzarla e chi sulla effettiva volontà di portarla a termine in fretta. Paolo Panizza ha ricordato che i confinanti torneranno sicuramente di nuovo in tribunale e denunciato l’immobilismo degli amministratori: “Avete adottato il sistema di dilatare i tempi. Occorre avere il coraggio di assumere anche decisioni impopolari. Vorrei venisse presentato a breve il piano energetico e vedere se l’intervento sia compatibile con esso”. Massimo Collini: “Concordo moltissimo sull’opportunità e sull’utilità di costruire la centrale. Però sono convinto che qui si giochi su due tavoli: da una parte si vuol mostrare di voler fare il teleriscaldamento, dall’altra si dilatano i tempi perché non venga fatto a favore del metano”. Dal dibattito, lungo ed articolato, si viene a sapere che la Pat ha in progetto di collegare il metanodotto ora arrivato fino a Tione con quello che da Cles percorrerà la valle di Sole, così da poter alimentare l’utenza in caso di guasti da una parte o dall’altra. L’arrivo del metano consentirebbe la sua distribuzione a tutti i censiti, mentre il teleriscaldamento sarebbe al servizio di un numero limitato di fruitori. Si è anche ipotizzato che la presenza della centrale potrebbe scoraggiare o allontanare di molto l’arrivo del gas. [/A_CAPO]
La vicesindaco Patrizia Ballardini ha fugato i dubbi sorti assicurando che la Provincia completerà il suo progetto di metanizzazione delle valli al di là della presenza di fonti alternative, ma ha soprattutto ha messo in evidenza come la centrale del teleriscaldamento possa funzionare anche a metano e quindi avvalersi della suo utilizzo in caso di necessità o di difficoltà a reperire il combustibile legnoso.[/A_CAPO]