Campiglio: altro matrimonio straniero

di G. Ciaghi

Questa volta sono stati un cittadino d’Israele e un’ebrea tedesca a scegliere Madonna di Campiglio per sposarsi. Lo hanno fatto venerdì mattina allo Chalet Laghetto davanti al vicesindaco di Pinzolo Patrizia Ballardini. Adam e Lilach, entrambi sui trent’anni, medico lui e architetto lei, si erano incontrati e conosciuti quassu’ alcuni anni fa, dov’erano arrivati per una vacanza sulla neve. Galeotto fu quel soggiorno. Affascinati dall’ambiente, dal paesaggio e dalla località hanno scelto Madonna anche per suggellare il loro matrimonio. E vi hanno invitato uno stuolo di parenti ed amici, delle nazionalità più diverse, ovviamente poliglotti. Una caratteristica degli ebrei infatti è quella di conoscere più lingue e di parlare più idiomi. Ha fatto impressione ascoltarli mentre si esprimevano in tedesco, inglese, ebraico, italiano come fosse la cosa più naturale del mondo…e soprattutto il fatto che tutti si capissero senza difficoltà. Celebrato il rito civile si sono spostati per il pranzo a Pinzolo, al ristorante Magnabo’, famoso per la sua caratteristica cucina a base di specialità locali. Gli sposi si tratterranno a Campiglio fino a martedì, mentre i loro amici hanno deciso di rimanervi per una decina di giorni e di celebrare quassù la Pasqua ebraica. Il rito religioso verrà celebrato in Israele con una grande festa all’inizio dell’estate nel paese di origine, che si trova vicino a Nazareth in Galilea.
Sarebbe qui da ricordare che far i pionieri della Campiglio moderna un ruolo importante hanno avuto anche gli ebrei. Il signor Neumann, ebreo e per questo contestato spesso dagli esponenti del clero locale e anche dagli amministratori del comune nel portare avanti certe iniziative, costruì sul finire dell’ ‘800 l’Hotel Savoia, uno dei più raffinati della stazione turistica e ricercati dalla clientela internazionale, una struttura che ha dato lustro e prestigio a Campiglio fino alla sua trasformazione in residence dopo la scomparsa del proprietario. Il “Savoia” fu l’antagonista del “Des Alpes” degli Oesterreicher. Né andrebbe dimenticato che Mario Masè “Fratìn” di Strembo ospitò per lungi anni, non senza correre qualche rischio sotto il fascismo, tante famiglie di ebrei costretti dal nazismo ad abbandonare la Germania e l’Austria. Offrì loro rifugio e protezione nel suo albergo, il “Miramonti”, che sorgeva nei pressi del celebre canalone immortalato dalla 3TRE. Accanto alla “Campiglio asburgica” si può parlare di una “Campiglio ebrea”, meno appariscente per ovvie ragioni, ma che ha avuto la sua importanza nello sviluppo e nella promozione della località. Sono pagine di storia che andrebbero rivisitate e riscoperte…E che potrebbero portare a interessanti scoperte….. [/A_CAPO]

I due sposi ebrei celebrano il rito civile davanti al vicesindaco Patrizia Ballardini

Madonna di Campiglio – Hotel Savoia