Pinzolo: Pietro Maturi ci manca da 5 anni
Ci manca da cinque anni. E si sente. Pietro Maturi Pladùn ci ha lasciato il 19 aprile del 2004 a 63 anni, ma ancor oggi avvertiamo spesso i segni della sua presenza nella nostra comunità. Soprattutto nel mondo del volontariato e nel sociale: un uomo pieno di vita, un vulcano di iniziative, sempre disponibile a dare una mano per il suo paese. Che lo ha voluto onorare intitolandogli il nuovo Centro della Protezione Civile in deroga alle leggi. La sua realizzazione infatti si deve in gran parte al suo impegno e alla sua passione per il Corpo dei vigili del fuoco, di cui fu comandante per tanti anni (incarico ora portato avanti dal figlio Luigi). Gli si deve anche la creazione dell’Associazione Trasporto Infermi, tanto apprezzata da residenti ed ospiti per la qualità del servizio e la presenza costante, 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, e tante altre iniziative: dall’ istituzione della Zobia Mata alla Lotteria della sagra di San Lorenzo, al recupero e alla valorizzazione di antiche tradizioni come il Trato Marzo, all’asta fra i giovani per portare in processione la statua del santo…Fu anche un cooperatore convinto, eletto nel consiglio della Cassa rurale e fra i soci più attivi della Famiglia cooperativa. Amava il dialetto e in vernacolo ci ha lasciato anche alcune significative testimonianze. Fu l’ispiratore del prezioso volume che narra la storia dei pompieri di Pinzolo, un’opera che non ebbe la soddisfazione di vedere finita (porta la firma di Udalrico Fantelli col quale collaborarono i figli di Pietro, in particolare Carla), ma soprattutto fu una persona sempre pronta a dare una mano, dall’oratorio alla parrocchia alle missioni, là dove se ne fosse avvertita la necessità. Titolare di un’avviata impresa edile, oggi portata avanti dai figli, era incapace di star fermo un momento. E nemmeno un trapianto di cuore riuscì a limitarne l’attività. Per lui fermarsi era come morire. Ricordarne la figura nel quinto anniversario della scomparsa vorrebbe essere di conforto alla moglie Enza ed ai figli che ne hanno seguito l’esempio e gli insegnamenti.[/A_CAPO]