Pinzolo: Funerali di Fabio Lorenzetti
Emanuele ha voluto salutare il suo papà con una manciata di sabbia raccolta a Santo Domingo sulla spiaggia di Bayahibe, tanto cara a Fabio Lorenzetti. L’ha gettata sulla bara appena sistemata nella fossa a rito concluso, in un estremo gesto di affetto filiale. A sottolineare l’intesa che c’era fra loro, e con la madre Elena, aggrappata a lui in un momento di dolore così lacerante, e di commozione profonda. Poco discosti da loro mamma Armida, una vecchia quercia che ha voluto accompagnare Fabio a piedi fin su al cimitero di san Vigilio nonostante l’età avanzata, gli acciacchi e lo stato d’animo, e poi le sorelle, i fratelli, i nipoti… Attorno a loro una folla; che non si decideva a lasciare il camposanto, a staccarsi da Fabio. Sui visi di tutti una sofferenza indicibile, palpabile negli occhi umidi, nei gesti (strette di mano, pacche sulle spalle…), nelle parole di ognuno. Pareva ti dicessero: “Abbiamo perso un amico vero, leale, un punto di riferimento (per una battuta, per uno scherzo, per il saluto quotidiano…), una parte di noi…senza di te il Cafè Marconi… ”. [/A_CAPO]
Straordinario il numero di quanti hanno voluto partecipare alle esequie, vicino alle duemila persone. Non solo gente del posto ma ospiti di Pinzolo venuti persino da Lodi, da Cremona, da Piacenza, a rendere omaggio a Fabio e conforto alla famiglia; il console di santo Domingo, amici da tutte le valli Giudicarie. Commovente l’abbraccio dei calciatori del Green Tower di Trento con Emanuele, il loro portiere; se lo sono stretti al petto, uno per uno. C’erano tutti, in divisa, saliti da Trento con il presidente Marco Sembenotti. Pure in divisa i volontari dell’Associazione Trasporto Infermi. Gli amici che avevano condiviso con lui l’esperienza di Santo Domingo e gli amici del Cafè Marconi hanno promosso un’iniziativa per raccogliere dei fondi da portare in autunno a Bayahibe e destinare a interventi (asilo, scuole, necessità diverse) di beneficenza nel nome di Fabio.[/A_CAPO]
Si può dire che Pinzolo abbia vissuto ieri una giornata particolare. A cominciare dal tempo. Un cielo azzurro terso, senza nuvole con una temperatura calda, quasi caraibica, ha fatto da cornice al susseguirsi degli eventi. Una processione di gente cominciata la mattina presto e continuata fino alle 14 e 30 si è recata nella camera ardente ad omaggiare Fabio, a benedirlo in quella grande bara bianca arrivata dall’America (anche le bare, le fanno più grandi in America!). Poi il trasporto in chiesa, sulle spalle dei suoi coetanei, il saluto e l’omelia di monsignor Viviani, suo coetaneo venuto apposto nella notte dalla Città del Vaticano, la benedizione di don Benito al cimitero. E da ultimo le parole di Agostino, il suo fratello più giovane, parole semplici: “A nome di tutti i famigliari e i parenti di mio fratello Fabio vi ringrazio con commozione per la vostra solidarietà e la vostra partecipazione al nostro dolore, per le preghiere, le parole di grande conforto e per i lunghi momenti di silenzio”.[/A_CAPO]