Pensando a Martino…
Non posso non ricordare il nostro ultimo incontro nei boschi. “Ci sono sempre i soliti vagabondi sui nostri sentieri. Come me e te” mi disse sorridendo.
E io risposi con un’altra battuta. Così. Toccata e fuga.
Con lui non ci sono mai state tante parole e non abbiamo mai condiviso esperienze, ma lo sentivo vicino e amico ugualmente. Forse ci accumunava il piacere reciproco di immergerci nella
solitudine, nel selvaggio, tra le braccia consolanti di madre natura. Quel sentire sollievo e forza respirando l’aria fresca e pura, la pelle accarezzata dalla brezza sottile.
Sentire la vita.
E la vita era tranquilla e appagante. Il nido di Martino era caldo e accogliente. Una bella storia familiare ed anche extra familiare in tutti i sensi.
Finchè la sua vita è finita, scivolando e rotolando quasi come in un tragico gioco. Esalando il suo ultimo respiro nella grandiosità della natura stessa, tornando ad essa.
Così non ci si incontrerà più, non ci saranno più battute e sorrisi da scambiarci. Ma quando guarderò la Cima Lancia, che sembra abbracciare il nostro piccolo mondo con i suoi ripidi
versanti, io, come molti altri, penserò sempre a te Martino. Ciao
Carmen Valduga