Carlo Gualdi: Cari soci, fate attenzione

di Giuliano Beltrami

Dal giornale L’Adige del 13 febbraio 2016

Venerdì un “riabilitato” Ornello Binelli gestirà nuovamente da presidente l’Assemblea della Famiglia Cooperativa di Pinzolo, ma correnti di aria rovente girano già nel capoluogo rendenero.

“Riabilitato?”, si chiede per esempio Carlo Gualdi, il direttore che si dimise nel settembre 2013. “Ci sono state le mie dimissioni, quelle di due consiglieri ed un commissariamento, il tutto palesemente causate da Binelli. Che ora lo stesso si definisca ‘vittima di un complotto’ è inaccettabile”.

Dimesso per giusta causa… “Sì, mi sono licenziato da direttore per giusta causa in quanto era impossibile lavorare per il comportamento di Binelli, il quale, sin dal suo insediamento, interferiva nella gestione della Cooperativa creando difficoltà, tant’è che per il sottoscritto non era più possibile proseguire. Binelli ha esternato sui giornali di aver agito in quanto il Consiglio ha ‘i più ampi poteri’. Esatto: lo Statuto recita questo. Ma… Binelli ha sempre confuso i poteri del Consiglio con i suoi. Mi accusa di essermi licenziato perché non accettavo il presidente. Sarebbe un comportamento poco professionale e di scarso senso di responsabilità nei confronti dei soci, dei dipendenti e del Consiglio di Amministrazione, tanto più in una situazione di estrema difficoltà di gestione. Crede che non sia costata fatica per uno come me che ha dentro la Cooperativa?”.

Proviamo ad interrompere il flusso di parole facendo notare che il presidente sostiene di non aver ricevuto risposte alle sue domande. Gualdi ci guarda stupito. “In verità – replica – non mi ha mai chiesto spiegazioni riguardo al ‘come’ si stava lavorando, ai nuovi processi organizzativi resi necessari rispetto a quando lui era direttore. Lui aveva già tutte le risposte; anzi, tutte le settimane aveva degli ordini operativi scritti per il direttore”.

Dove sta la verità? “Nei verbali del Consiglio di Amministrazione, dove si possono rilevare questi accadimenti. Le mie dimissioni sono allegate con la descrizione dei fatti; inoltre terze persone hanno potuto assistere alle inequivocabili azioni di ingerenza di Binelli”.

Gualdi ha un’idea precisa rispetto ai ruoli aziendali e ce la illustra. “La gestione aziendale necessita di professionalità sempre più specifiche. Un Consiglio di Amministrazione consapevole del proprio ruolo deve lasciare lo spazio gestionale a tali professionalità, se giudicate all’altezza del compito. In caso contrario ha il diritto/dovere di cambiare il management. Dei risultati la direzione è tenuta a rispondere, ma non è possibile se le decisioni che le competono vengono prese da altri”.

Comunque sia, il Consiglio di Stato ha dato ragione a Binelli. “Attenzione – ribatte Gualdi – è tornato presidente perché è stato rilevato un vizio formale: il commissariamento non gli è stato comunicato con il dovuto anticipo e gli amministratori non sono stati ascoltati. Il TAR a marzo si pronuncerà nel merito: dirà se Binelli & Co andavano commissariati oppure no; è questa la sentenza ‘sulla sostanza’. Io credo che nella logica del rigore morale Binelli dovrebbe promettere ai soci di dimettersi qualora il TAR confermasse la legittimità del commissariamento”.

Gualdi non digerisce “l’uomo solo al comando” che si occupa di governo aziendale e di gestione. “Binelli ama dire ‘ho l’esperienza”’. Posso citare una frase celebre? ‘In tempi di rapidi cambiamenti l’esperienza può essere il tuo peggior nemico’., La solitudine, oggi, non garantisce futuro alla Cooperativa”.

Che fa? Si candida? Sorride Carlo Gualdi. “No. Tuttavia auspico che i soci trovino soluzioni equilibrate, perché la Cooperativa è dei soci. Di tutti”.

BELTRAMI GIULIANO

Carlo Gualdi, direttore che nel 2013 si dimise dalla Famiglia Cooperativa di Pinzolo