Perchè non è preparata la parte bassa di Ursus SnowPark?
QUALI MOTIVI PER LA MANCATA PREPARAZIONE
DELLA PARTE BASSA DI URSUS SNOWPARK?
Ursus Snowpark a Madonna di Campiglio è da 15 anni una delle realtà freestyle più importanti
d’Italia: durante un inverno “normale”, in cima al Grostè a 2500 metri di quota, l’offerta al pubblico è di
oltre 40 strutture tra kicker, box, rail e jibbing, suddivise in 3 differenti livelli di utilizzo.
Lo snowpark di Madonna di Campiglio si sviluppa su oltre 8 ettari di terreno all’interno delle
Dolomiti di Brenta nel Parco Naturale Adamello-Brenta.
Per essere costruita, la parte bassa di Ursus Snowpark necessita di un enorme quantitativo di
neve (quasi 200.000 metri cubi!) che non può essere prodotta interamente e in tempi brevi dal pur
efficiente sistema di innevamento programmato delle Funivie di Madonna di Campiglio.
La conformazione morfologica del terreno su cui "appoggia" lo snowpark nella parte bassa,
tipica delle zone dolomitiche, è particolarmente accidentata e ricca di irregolarità che vanno livellate e
rese omogenee riempiendo i buchi e i vari avvallamenti presenti. Per fare questo, ogni anno a inizio
inverno, i mezzi battipista movimentano enormi quantità di neve che deve per forza cadere dal cielo
durante i mesi autunnali.
La quantità di neve che serve per preparare la base su cui appoggiano i terrazzamenti che
ospitano le varie strutture, è addirittura superiore alla quantità di neve che serve per preparare le piste
dell’intero versante del Grostè. Per fare un esempio, solamente per gli atterraggi dei 4 salti che
formano la linea “Large”, i metri cubi di neve utilizzati sarebbero sufficienti per innevare la pista "Corna
Rossa" e parte della “Graffer”! Del resto quest’inverno, per innevare completamente le piste in zona
Grostè sono stati prodotti 160.000 metri cubi di neve.
Queste indicazioni aiutano a comprendere meglio come questo inverno, a inizio stagione, non
sia stato possibile preparare il terreno per colpa di un periodo di totale mancanza di precipitazioni cheè stato definito dagli esperti della provincia di Trento, come "uno dei periodi più secchi mai osservato".
Anche ad oggi, che finalmente la neve in quota è arrivata, quella che si è depositata al suolo senza
essere portata via dal vento, non è ancora sufficiente per preparare il fondo con i mezzi battipista
senza provocare danni ai mezzi stessi, al terreno sottostante, e, soprattutto, garantire una buona e
sicura usabilità ai tanti frequentatori dello snowpark.
Viene da chiedersi come mai, se il problema è l’irregolarità del terreno, esso non venga livellato
artificialmente durante la stagione estiva grazie all’uso di ruspe ed escavatori come è stato fatto per la
maggior parte delle altre piste presenti nel comprensorio. Il problema è che Ursus Snowpark si trova in
cima al Grostè, in un’area di particolare pregio ambientale e di rara bellezza naturale, compresa
all’interno della Z.S.C. (Zona Speciale di Conservazione) “Dolomiti di Brenta”, nonché nel territorio del
Parco Naturale Adamello Brenta: si tratta infatti di un ambiente dolomitico di particolare pregio,
riconosciuto recentemente come Patrimonio Universale dall’Unesco, nel quale non è possibile
ottenere le necessarie autorizzazioni per eseguire sbancamenti, movimenti terra e livellamenti del
terreno.
I problemi derivanti dalla mancata preparazione del terreno su cui appoggia la parte bassa di
Ursus Snowpark sono sempre stati a conoscenza di Funivie Madonna di Campiglio Spa, la quale, più
volte, ha richiesto le necessarie autorizzazioni per livellare il terreno, anche solo in parte:
autorizzazioni mai ottenute per i motivi precedentemente illustrati.
Anche senza la possibilità di sistemare il terreno e grazie al fatto che l’area del Grostè risulta
essere particolarmente nevosa, Ursus Snowpark è sempre stato realizzato soprattutto con la neve
naturale che a 2500 metri di altezza solitamente non manca mai: purtroppo, per la prima volta, questo
inverno le Funivie e i responsabili dello snowpark si sono ritrovati in una situazione inaspettata mai
verificatasi prima d’ora. Ciononostante, la parte alta dello snowpark, grazie alle caratteristiche del
terreno più adatte ed alla neve che è stato possibile produrre, è stata regolarmente aperta come da
progetto a partire da metà dicembre ed è ora in fase di ampliamento.
Quali possibili soluzioni per evitare il ripetersi di questa situazione?
Partendo dal presupposto che la totale mancanza di precipitazioni da fine ottobre a inizio
gennaio sia stato un evento di eccezionale rarità che si spera non si verifichi più, una possibile
soluzione al ripresentarsi di questo fenomeno potrebbe essere quella di spostare completamente
Ursus Snowpark in un altro versante del comprensorio di Madonna di Campiglio, come, ad esempio,
nella zona di Pradalago dove attualmente è presente Mini-Ursus. Spostare il park da 2500 a 2000
metri di quota comporta però delle altre problematiche, quali, ad esempio, l’impossibilità di aprire a fine
novembre in concomitanza con l’apertura delle piste e la possibilità di dover chiudere anticipatamente
a causa della minore altitudine e della diversa esposizione delle strutture stesse.
La scelta di mantenere Ursus Snowpark in cima al Grostè è invece supportata dai dati statistici
che dimostrano come da quando è nato Ursus, nell’anno 2000, la neve a inizio stagione a 2500 metri
di quota non è mai mancata: quella di quest’anno è stata una condizione estrema dalla frequenza
alquanto rara e implicazioni economiche ed ambientali ben più gravi.
Le Funivie di Madonna di Campiglio Spa continuano e continueranno a credere e ad investire
nello snowpark e nel settore Freestyle, come del resto dimostrano i recenti acquisti del nuovo mezzo
battipista “PB400 Park Pro 4F” dedicato solamente allo snowpark, ed alla realizzazione “home made”
di 6 nuove strutture rail. L’obbiettivo è quello di offrire ogni anno un servizio sempre migliore con le
caratteristiche di qualità e sicurezza che denotano l’intero comprensorio sciistico ai piedi delle Dolomiti
di Brenta.
Rimane la volontà da parte delle Funivie e dei responsabili di Ursus Snowpark, di preparare la
parte bassa, o parte della stessa, appena le condizioni di innevamento lo permetteranno.
Funivie Madonna di Campiglio S.p.A.