Pinzolo: la fiera del primo maggio
Una fiera quella del primo maggio di quest’anno fuori dall’ordinario. Anzitutto per il tempo. Che finalmente ha concesso un po’ di sole dopo le piogge, la neve caduta in bassa quota, il vento di tramontana e il freddo dei giorni scorsi. Poi per il grande numero di bancarelle lungo le principali vie del paese, oltre 260 di ogni tipo e con assortimenti per tutti gusti (la maggior parte gestite da persone di colore, appartenenti alle razze più diverse), e una ventina di vivaisti nel piazzale davanti a San Vigilio con piccoli alberi da frutta, piante aromatiche e da appartamento, verdure da trapiantare negli orti e tanti, tanti fiori. Infine per la quantità della gente: una folla! Variopinta, allegra, festosa, accorsa a Pinzolo dai paesi vicini, dalla Val Rendena, dalla Val di Sole, dalle Giudicarie, e persino dal bresciano: donne, uomini, famiglie, anziani, bambini, carrozzelle spinte da mammine orgogliose, avanti e indietro tutto il giorno come in processione a curiosare davanti a stoffe, vestiti, calzature, attrezzi agricoli, voliere, pesciolini rossi, palloncini multicolori, coi ragazzini a impuntarsi davanti ai dolci, allo zucchero filato e alle liquirizie ammiccanti maliziosamente dalle vetrinette, inondati dalle zaffate d’arrosto, dal profumo di polli, stinchi e porchette in cottura sugli spiedi, spesso tra spintoni, scuse, sorrisi, saluti e complimenti…Fiere e mercati sono da sempre i segni di una civiltà e di una cultura che stanno per scomparire, ricorrenze che in passato segnavano il ritmo della vita della gente e il percorso delle stagioni, con date stabilite in relazione al clima, alla comodità delle comunicazioni e alle necessità ambientali. Portavano con sé il carattere in un avvenimento di grande richiamo, attrazione che è rimasta tale anche oggi. A Pinzolo se ne celebrano due, entrambe frequentatissime, quella del primo maggio, la festa della primavera, e quello di san Michele, il 29 settembre, quando si torna dalle malghe e ci si prepara all’inverno. Gli appuntamenti per tanti sono imperdibili, rappresentano l’occasione di ritrovarsi fra persone che non si vedevano da tempo, di scambiarsi qualche parola su quanto accaduto nei vari paesi, di socializzare e di curiosare sulle “novità” , di informarsi sulle persone, scomparse o venute al mondo, di riandare coi ricordi al passato, di commentare e criticare quanto succede al giorno d’oggi…con la promessa di rivedersi all’edizione successiva. Va aggiunto che l’organizzazione della fiera è stata perfetta. Merito di Silvano Bonapace e della squadra comunale che l’hanno predisposta con cura, oltre che della sorveglianza discreta della polizia municipale, ma anche e soprattutto del civismo della gente. Nonostante l’affluenza straordinaria, la confusione, le diversità etniche e di mentalità tutto è filato liscio, senza incidenti, danni o divergenze. Speriamo sia un segnale di buona convivenza per il futuro. [/A_CAPO]