Pinzolo: Addio a Sara
C’è rimasto male il Fabio l’altro giorno. Fabio Caola è uno dei guardaboschi di Pinzolo. Innamorato della natura, delle piante e degli animali, in mezzo ai quali si può dire abbia trascorso l’intera sua vita, a cominciare da bambino quando passava gran parte dell’anno in Val Genova. Di qui anche la sua scelta di custode forestale. Domenica mattina si era recato come al solito ai Plan, un poggio poco sopra l’abitato di Pinzolo, per accudire alle bestie ospitate nel suo maso. Nella stalla tiene due vacche, una delle quali vicina a partorire, e un vitello nato lo scorso inverno. Fuori, nell’ovile riparato da una rete metallica, aveva due capre: Sara e Rita. La prima, un bell’esemplare dal pelo lungo e nero, era come una persona di famiglia. Stava con lui ormai da tredici anni e gli era molto affezionata. La seconda, Rita, molto più giovane, l’aveva allevata per tenere compagnia alla prima. Non c’erano più. La rete abbattuta e divelta, segni di lotta, peli e sangue per terra. Non gli è voluto molto a capire che durante la notte era passato di lì l’orso. Seguendo le tracce verso i masi di Sarzàna trova i resti di Sara nascosti sotto terra. Era stata sventrata. Il plantigrado aveva mangiato le interiora, poi aveva nascosto la carne. Di Rita nessuna traccia. La recupera più tardi, ferita, ma sana e salva. Così la riporta a casa e la cura. Ovviamente la mette al riparo nella stalla. Perché è facile che l’orso torni a cercarla. E’ triste Fabio. Non tanto per la perdita di una bestia in sé, ma per l’affetto che lo legava a quell’animale. E poi che un orso l’abbia fatta a un guardaboschi, che magari lo ha protetto e sfamato in più di un’occasione…!!
Ed a proposito di orsi qualche giorno prima, giovedì sera, si era avuto un incontro ravvicinato. Sui masi di La Fasé, dirimpetto all’abitato di Pinzolo in destra orografica della Sarca, Pio Ferrari “Gianaràl” si era recato in fuoristrada sul far della sera, com’ è sua abitudine, a dare un’occhiata al proprio maso. Parcheggia nella piazzola vicino alla casa e sull’erta del prato, a circa trenta metri scorge un’orsa con due piccoli “abbastanza grossi, avranno avuto un anno” intenti a mangiare tranquillamente quanto restava del mangime messo dai cacciatori in una mangiatoia vicina per sostentare caprioli e cervi. Il cibo era tutto sparso per terra insieme alla mangiatoia divelta e trascinata sull’erba. Per nulla intimoriti dall’arrivo del veicolo gli orsi se ne sono stati lì tranquilli a pasteggiare per un bel po’ con il Pio a guardarli ed ammirarli incuriosito. Il suo rimpianto è stato quello di non aver avuto con sé la macchina fotografica, che di solito si porta sempre dietro.[/A_CAPO]
L’orso che aveva sbranato Sara, la capra del guardaboschi Fabio Caola, e che, dopo averne mangiato le interiora, l’aveva sotterrata nei pressi dei masi di Sarzàna, è tornato a finire il pasto nella notte tra domenica e lunedì. Lunedì mattina infatti uno degli addetti al controllo dei plantigradi si è recato sul posto ed ha potuto rendersi conto che dei resti dell’animale era rimasto ben poco. Tutt’intorno peste di orso, sterco e rimasugli…[/A_CAPO]