‘Zangola’, crac da 517.000 euro
“Zangola”, crac da 517.000 euro
Ex gestore nei guai per bancarotta
Non c’è pace per il noto locale, un tempo punto d’incontro dei vip del Bel Paese, “La Zangola” di Madonna di Campiglio. Nel 2007 la discoteca della “doce vita”, ricavata nella piana di Nambino, a quota 1650 metri, era sta distrutta da un incendio doloso, a dicembre 2011, grazie agli sforzi dell’Asuc Fisto, aveva riaperto i battenti. Ma il noto locale ha tenuto le luci accese per poco
A causa di un cedimento del tetto, provocato da intense nevicate, la struttura nel febbraio del 2014 era stata chiusa, nonostante fosse stato rifatto da pochissimo tempo. ancora guai. Un danno per centinaia di migliaia di euro. “Errori di progettazione” secondo Asuc. Gli usi civici non si erano arresi, si erano rimboccati le maniche e avevano effettuato interventi di risanamento, costos. Era intervenuta la Corte dei Conti e nel mirino era finito il direttore dei lavori che aveva seguito le opere di realizzazione della copertura. La procura contabile nel marzo dello scorso anno aveva chiesto 470.539 euro. Ma non è finita.
Ora si è aperto anche un fronte penale. La Procura ha infatti aperto un’inchiesta per bancarotta fraudolenta. Nel registro degli indagati è finito il nome dell’amministrare della Arco 41 srl, Lorenzo Zanoni, 46 anni, di Arco. L’uomo, difeso dall’avvocato Paolo Dal Rì, è accusato di aver distratto, attraverso molteplici prelievi di contanti e tre bonifici di 25.490 euro e avrebbe sottratto anche rimanenze di magazzino per 28.204 euro. Cifre tutto sommato esigue se si pensa che il crac della società, dichiarata fallita il 2 febbraio 2015, secondo le stime del curatore fallimentare Maurizio Postal, ammonta a circa 517.000 euro. E’ stata Asuc stessa, attraverso l’avvocato Tullio Marchetti, a presentare istanza di fallimento.
In un primo momento era stata respinta, poi accolta in sede di reclamo. Asuc, infatti, vanta circa 350.000 euro di crediti nei confronti della Arco 41 che non avrebbe pagato gli affitti per diverso tempo. Il resto dei creditori sono fornitori. Zanoni è anche accusato di non aver tenuto le scritture contabili. Ma le indagini sono solo agli inizi e le accuse dovranno essere provate.
Corriere dell’Alto Adige del 9 marzo 2016