Il Giudice ha potuto leggere e decidere che il ‘cattivo’ non è…
Il Giudice ha potuto leggere e decidere che il “cattivo” non è Giacomini segretario dei Laici Trentini e che sa la duplice querela del Cia è stata archiviata è perchè il “buon” Cia si esprime e si comporta nei confronti del sottoscritto e delle comunità gay in modo inaccettabile in un paese civile.
Il buon Cia in Consiglio Provinciale a proposito della legge sulla omofobia ha paragonato le persone che cambiano sesso agli “ornitorinchi”. Il buon Cia ospita sulla sua pagina Facebook gli interventi di suoi amici e fans per i quali il sottoscritto dovrebbe essere “bastonato” ed “eliminato”. Sempre sulla pagina Facebook del buon Cia si possono leggere interventi di suoi amici e fans che ai profughi di Marco darebbero “bocconi avvelenati” perchè se li meritano più loro dei cani. Il buon Cia ha devoluto una, per la verità misera parte del suo lauto stipendio, ad una associazione (ProVita) che si riferisce alle comunità gay chiamandole: “Gaystapo” e ha pubblicizzato il disgustoso termine nella suo sito ufficiale. Ben sapendo, anche il buon Cia non può non saperlo, che la Gestapo ricercava e catturava i gay per mandarli nei campi di concentramento contrassegnati con un triangolo rosa che ancora oggi grida vendetta.
Ecco perchè ho scritto quel famoso post all’indomani del suicidio della povera Samuelle, che non si sentiva più accettata dalla società: perchè la sua morte non fosse inutile. Perchè certe provocazioni del buon Cia non possono essere lasciate passare in silenzio e forse la mia risposta è stata un pò forte ma nulla in confronto alle provocazioni del buon Cia tanto che lo stesso Pubblico Ministero prima e il Giudice poi, valutando anche la documentazione depositata, ha ritenuto la mia una legittima critica politica, ma non solo, sono stato giustificato dallo stesso tribunale di Trento: ” quindi tenuta in presenza della causa di giustificazione “, si avete letto bene , giustificato.
Mi resta la speranza, anche se ne dubito, che il buon Cia la smetta con le sue orribili e indecenti provocazioni a carico delle comunità gay.