Campiglio: Piano di mobilità integrata (inquadramento)
L’illustrazione in sede di seduta di consiglio comunale del progetto di mobilità integrata di Madonna di Campiglio da parte della vicesindaco Patrizia Ballardini, che ne è stata l’ispiratrice, consente di spingere lo sguardo su quella che potrebbe essere la stazione turistica da qui a vent’anni: una specie di libro dei sogni costruito insieme con i residenti dai comuni di Pinzolo e di Ragoli col supporto di Oeko-Institut e Qnex.[/A_CAPO]
Frutto di una serie di focus group, di interviste individuali, di analisi e confronti con esponenti dei diversi settori della vita imprenditoriale e sociale, lo scorso marzo venne esaminato, condiviso e sottoscritto dai rappresentanti di tutte le categorie economiche della frazione, oltre che dalla Consulta frazionale che lo ha fatto proprio.
Portarlo a termine comporterà una spesa di 50 milioni di euro. Si propone di attivare un sistema che integri in maniera armonica la mobilità dei veicoli privati con quella dei pedoni e il trasporto pubblico allo scopo di riqualificare la località nell’interesse della stazione e dell’intera Val Rendena. Articolato per moduli realizzabili in tempi diversi, prenderà il via già quest’estate con la costruzione del primo tratto del marciapiede (costo 400.000 euro: “una goccia nel mare” rispetto alla spesa complessiva preventivata) che lungo la strada provinciale un domani, quando fosse ultimato per intero, dovrebbe consentire di partire dalla Fontanella e raggiungere il Centro Fondo di Campo Carlo Magno a piedi. Apprezzato da tutti, con qualche critica di Diego Valentini, che lo considera fumoso, per certi aspetti poco concreto e impossibile da realizzare perché si scontra con la pianificazione urbanistica in vigore, il piano programmatico è stato approvato all’unanimità. Non solo, ma Paolo Panizza a nome delle minoranze ha garantito la massima collaborazione per portarlo avanti: “Considerateci un valore aggiunto”, ha dichiarato. E poi chiarito: “Davanti a problemi di questa rilevanza, partiti, divisioni e discordie devono passare in secondo piano, dobbiamo lavorare con impegno tutti insieme per costruire il nostro futuro nel miglior modo possibile”.[/A_CAPO]
“Importante è aver trovato un consenso generale sulle proposte, aver incominciato a progettare insieme, essere andati agli appalti e iniziare i lavori” dichiara la vicesindaco. Che precisa: “E’ pur vero che certe soluzioni non sono compatibili con l’attuale piano regolatore, in certe zone si scontrano con la normativa sugli usi civici, altrove con l’interesse dei privati…Finalmente abbiamo però imboccato una strada, con una visione generale e degli obiettivi condivisi; lungo il cammino si può raddrizzare la soma, portare modifiche, togliere e aggiungere a seconda delle necessità e delle opportunità che ci verrano offerte. Le leggi, quando non fossero più in grado di andar incontro alle esigenze della popolazione, niente vieta che possano venir modificate e adeguate alle nuove necessità. Gli strumenti ci sono, basta saperli usare al momento giusto”. [/A_CAPO]