Giacomini su L’UnitÁ : Un amore impossibile un diritto negato
L”™assistenza sessuale per le persone con disabilitÁ
Un amore impossibile un diritto negato
Chi, ad ogni richiesta di persone con disabilitÁ direbbe di no ? Presumo nessuno, per ogni loro bisogno siamo a loro completa disposizione .
Proponiamo ogni soluzione tecnologica , dalla carrozzina elettrica alla casa domotica, una assistenza a 360 gradi che inizia con le richieste più elementari, vestirsi spogliarsi , lavarsi , mangiare , viaggi della speranza in luoghi di preghiera il più delle volte all”™estero, il tutto per agevolare la vita di chi ha un bisogno.
Di tutti questi diritti , che nessuno metterebbe in dubbio la legittimitÁ , uno viene rimosso guai a parlarne è un tabù, è il sesso.
Eppure è un desiderio primario, il bisogno di coccole la voglia di dare un bacio, il desiderio di fare l”™amore appartengono a ogni essere umano .
Quando diventa impossibile realizzare un desiderio assoluto, che inevitabilmente diventa un diritto è ovvio sentirsi sconfitti ,è la stessa societÁ che mette al centro di tutto il sesso, pubblicitÁ , riviste , televisione si ricorre spesso alla sessualitÁ e quindi la pressione psicologica del disabile diventa insostenibile.
Quando le varie testate giornalistiche trasmettono gli spot ministeriali della “ pubblicitÁ & progresso “ si articola ogni sensibilitÁ tranne “ quello “ , che per assurdo , lo stesso spot ministeriale sensibilizza anche i problemi legati all”™impotenza dei normodotati.
Le stesse associazioni cattoliche sensibili a 360 gradi alle esigenze dei disabili, per questa vitale esigenza non si rendono disponibili, o per meglio dire, si infastidiscono solo al sentore di richieste.
L”™assistenza sessuale per tali problematiche è una figura riconosciuta ai confini nostri , Austria, Francia, Germania, Svizzera, per diventare assistenti , vengono istituiti corsi di formazione , diplomi di comportamento etico e prezzi concordati ed è bene ricordare che quando si parla di assistenza la stessa è estesa anche alle donne con disabilitÁ .
Francamente la situazione Italiana, comparata agli stati culturalmente similari e geograficamente confinanti con noi , è agli antipodi , bisogna pur ricordare con umiltÁ che il sesso, per quante rivoluzioni siano state fatte, rimane sempre se non un tabù, sicuramente un aspetto ancora inquietante, e che questo atteggiamento spesso non confessato è giÁ un ostacolo alla piena realizzazione della sessualitÁ nelle persone normali, figuriamoci nelle persone disabili.
Se però all”™estero esiste un certo numero di uomini formati e regolamentati per offrire servizi sessuali pure alle donne disabili,paritÁ di genere attuata, nella nostra nazione c”™è una palese difficoltÁ nell”™affrontare l”™educazione sessuale addirittura a scuola, il sesso a scuola non esiste, o meglio non deve esistere.
Deve rimanere un fatto privato, nascosto, qualcosa di cui è meglio non parlare, il lenzuolo religioso in Italia copre ogni grado istituzionale e francamente il sesso dei disabili non può e non deve essere o diventare un problema.
Il tema del sesso per i disabili è un argomento delicato che non si affronta volentieri, diventa difficile anche svolgere una piccola inchiesta , navigando però nel web c”™è una toccante testimonianza :
la madre stanca di vedere il figlio triste del fatto che a 34 anni non aveva fatto ancora l’amore, il quale non poteva avere rapporti in maniera autonoma, chiese all”™altro figlio di verificare se fosse disponibile una professionista, perchè la prima volta è la prima volta e se anche non sarÁ come tutte quelle cose che si leggono nei biglietti dei cioccolatini è pur sempre un atto d”™amore nei confronti del figlio.
Andò come doveva andare, la madre non chiese mai al figlio della esperienza vissuta, questo aneddoto dimostra quanto sia fondamentale l”™aiuto dei genitori, la stessa madre racconta che dissertare dell”™attivitÁ sessuale con le altre mamme di disabili l”™argomento genera imbarazzo.
Occorre quindi che le istituzioni , il ministero della salute applichino tutte quelle iniziative per favorire il pieno sviluppo della persona disabile anche sotto il profilo dell”™espressione della sessualitÁ .
Perché ad oggi le persone disabili sono percepite come asessuate, prive di una dimensione erotica e senza un desiderio di intimitÁ e questo si che è un limite, questa è disabilitÁ sociale.
Alessandro Giacomini segretario Laici Trentini per i diritti civili