Esordio in campo per il Palaorso
Esordio in campo per il Palaorso
Un grande igloo verde brillante e ricco di immagini non sta passando inosservato al villaggio del ritiro della Roma, iniziato ieri a Pinzolo!
“Possiamo dire che come l’ultimo colpo di calciomercato, il Palaorso ha fatto oggi il suo esordio in campo!”, commenta il Presidente del Parco, Joseph Masè che prosegue spiegando: “il Palaorso è il nuovissimo stand espositivo gonfiabile del Parco Naturale Adamello Brenta, ed è stato allestito per la prima volta in questi giorni, in occasione del ritiro calcistico, grazie alla collaborazione con il comune di Pinzolo.”.
Questa imponente struttura gonfiabile,dai colori vivaci e fasciata da particolari scorci paesaggistici dell’area protetta, con il suo grande impatto visivo e comunicativo, fin dalle fasi di montaggio sta incuriosendo passanti e tifosi che interrompono il loro via vai in pineta per mettere dentro la testa e chiedere agli operatori del Parco di cosa si tratti.
Il Palaorso è in dotazione del Parco solo da qualche settimana e ha fatto il suo debutto ufficiale “in casa” in un momento di punta per il turismo locale. A differenza degli altri anni, al ritiro della Roma, il Parco non sarà unicamente una cornice paesaggistica ma avrà la funzione di mostrare direttamente a tutti le attrattive naturali che caratterizzano l’area protetta e di spiegare che se la natura qui è unica, è anche perché la gente locale fa uno sforzo di conservazione notevole.
“La novità del ritiro di quest’anno – ci spiega il sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini – è proprio la presenza attiva del Parco. Ho chiesto al Presidente Masè che il Palaorso fosse installato per la prima volta da noi e il ritiro della Roma si è presentato come un’occasione imperdibile. Grazie al grande passaggio, sia di turisti che di locali, e la visibilità mediatica dell’evento calcistico, credo che questa sia una bella opportunità per mostrare ai tifosi che cosa il nostro territorio ha da offrire, oltre al campo da calcio.”.
Proprio con questa funzione, nei giorni del ritiro, ci spiegano dal Parco, il Palaorso ospiterà la proiezione di un video con immagini, suoni e silenzi della natura. I versi degli animali, il fruscio del vento, il fragore di una cascata, la neve che cade, riecheggeranno all’interno del guscio, buio e tondeggiante, del Palaorso, quasi come una installazione di arte contemporanea. Dalle pareti scenderanno poi grandi canvas che illustreranno alcune finalità del Parco, tra cui anche la conservazione dell’orso bruno in Trentino.
Il nome della struttura omaggia proprio l’animale simbolo del Parco, conosciuto ovunque come la terra dell’orso bruno. ma il Palaorso, in realtà, è concepito come uno spazio per la conoscenza generale della natura del Trentino, per proporre educazione alla sostenibilità, per divulgare la ricerca scientifica e quindi per continuare nello sforzo di conservazione ambientale che rimane la mission principale del Parco.
Proprio per questo, il Palaorso sarà reso itinerante, come ci spiega il Presidente Masè: “Vista la versatilità che offre e la curiosità che sa suscitare, abbiamo investito su questo strumento di educazione e di comunicazione, per utilizzarlo in maniera molto variegata. Abbiamo già preso contatti con città italiane per programmare un tour delle piazze più importanti e avere così molte più occasioni rispetto al passato per intercettare chi non ci conosce ed estendere il nostro potenziale didattico. L’utilizzo che ne vogliamo fare, infatti, è quello di uscire dai contesti classici e portare un po’ di area protetta nelle città, nelle piazze, in spazi urbani, agli eventi fieristici e in tutte le occasioni in cui sarà possibile essere presenti per portare il nostro messaggio.”.