Da Pinzolo ricomincia l’avventura di monsieur Zebina
Più di tremila persone sugli spalti del Pineta per l’allenamento dei bianconeri
Forse è un po’ esagerato pensare che
William Bonomi, giovane sindaco di Pinzolo, gli regali le chiavi del tranquillo paese della Val Rendena e lo
nomini cittadino onorario. In effetti questa è la quarta estate che la Juve è ospite del Trentino per il ritiro
precampionato e Jonathan Zebina è uno dei pochi bianconeri, assieme a Giorgio Chiellini e Cristiano Zanetti,
a non aver mai mancato visita a Pinzolo. Qui poi, ad ogni diciannove di luglio, festeggia il suo compleanno e
così sarà anche tra due domeniche, anche se la Juventus quel giorno farà un raid nella sua terra d’origine e
giocherà in amichevole con il Nancy. Di certo però Zebina per l’eleganza dei suoi modi e la profondità dei
suoi pensieri merita un ruolo di prima grandezza anche nella nuova Juventus di Ciro Ferrara. Ed è grasso che
cola pure per i giornalisti ai quali anche oggi, nella prima conferenza stampa nell’attico della caserma dei
vigili del fuoco di Pinzolo, ha regalato titoli a bizzeffe. Tant’è da imbarazzarli nella scelta. “Non ho più scuse:
quest’anno devo fare per forza bene”. “Sono sorpreso che per la prima volta tutti i giornali mi abbiano messo
nella formazione titolare”. “La Juve non è inferiore a nessuno, neanche all’Inter e più dell’Inter abbiamo una
mentalità vincente”. “Felipe Melo sarà un ottimissimo acquisto”. “Se fosse rimasto Ranieri, avrei cambiato
senz’altro squadra”. “Mourinho? Bravo ma parla troppo e spesso manca di rispetto ai suoi colleghi di lavoro”.
E altri titoli ancora d’apertura a tutta pagina. Alla faccia di chi aveva storto il naso quando era stato proposto
Zebina come primo ospite eccellente delle conferenze stampa in Val Rendena.
Gentile nei modi, il tono pacato della voce, il sorriso intelligente, senza far polemiche, Jonathan Zebina ha
cominciato col ringraziare il professor Cerulli che lo ha operato lo scorso inverno al tendine di Achille e
Stefano Fiorini che lo ha aiutato nella rieducazione del ginocchio. Si è dichiarato felice che Massimo Neri,“con il quale ho lavorato sempre bene per sei anni”, sia tornato ad essere preparatore atletico della Juve,“ma soprattutto è stato importante per me che Ciro Ferrara mi abbia ridato fiducia nelle ultime due partite di
campionato. Adesso non ho più scuse. Quest’anno devo fare bene per forza. Sono motivatissimo e
dimostrerò a tutti di meritare un posto in questa Juventus che si è decisamente rinforzata con due o tre
ottimi acquisti”.
– L’anno scorso hai avuto un mare di problemi fisici: quanto hanno inciso questi sulla tua
deludente stagione e quanto il tuo non felice rapporto con Claudio Ranieri?
“Sicuramente il rapporto con Ranieri non mi ha aiutato, anche se entrambi ci abbiamo provato a
fortificarlo: io con la mia professionalità e lui cercando di coinvolgermi nei suoi piani tattici. Però poi ha
preferito altri a me, è un suo diritto, d’accordo, ma non mi ha agevolato nel recupero oltre che fisico
anche psicologico. Sono soprattutto un giocatore di fisico, più che di qualità, e quindi, se non sto bene, il
castello delle mie aspettative salta presto in aria”.
– Hai avuto modo di parlare con Ferrara in questi giorni?
“No, non ce n’è stato bisogno né tempo. Lui mi ha già dimostrato la sua fiducia e ha apprezzato gli sforzi
che ho fatto per risalire la china. Con le due ultime operazioni mi sono tolto un bel peso. Non sopportavo
più l’idea di non giocare e soprattutto di non essere capito al punto che qualcuno è arrivato persino a
pensare che non avessi più voglia di giocare nella Juve e che accampassi scuse. Ma non è stato così:
quattro anni fa avevo accettato il progetto di ripartire dalla serie B convinto che avremmo vinto di nuovo
qualcosa di importante e dunque perché avrei dovuto mollare proprio adesso che siamo ad un passo dalla
riconquista di un trofeo prestigioso?”.
– Ti ha fatto effetto d’essere clamorosamente inserito sui giornali in tutte le formazioni estive?
“Me ne sono stupito anch’io. E se ne sono meravigliati pure i miei amici. Meglio così, ma io mi sono
sempre ritenuto un titolare nella Juve”.
– Con il ritorno di Cannavaro e gli acquisti di Diego e (provabilissimo) di Felipe Melo ti senti ora
alla pari con l’Inter?
“Se è per questo io mi sono sempre sentito alla pari anche quando ero in serie B. A livello di rosa e di
qualità, l’Inter è una delle squadre messe meglio al mondo, ma la Juve per mentalità si è sempre sentita
più forte di chiunque e lo sarà a maggior ragione in questa stagione con i nuovi splendidi acquisti”.
– Non ti par strano che Nedved possa passare all’Inter?
“Se firmare per l’Inter lo può rendere felice, io non posso che essere contento per lui e augurargli tutto il
bene possibile. Pavel è un amico ed è stato un compagno di squadra fantastico: per questo, anche se può
sembrare strano, lo capisco e rispetterò qualsiasi sua decisione”.
– L’attacco bianconero non si discute, il centrocampo sarà a prova di bomba, come vedi invece
il reparto difensivo?
“Penso che abbiamo un’ottima difesa di cui, non dimentichiamolo, fanno parte i due centrali della
nazionale azzurra che magari durante la Confederations Cup erano un po’ stracotti, ma del valore di
Cannavaro e Chiellini credo che assolutamente non si possa discutere. Insomma non ci manca proprio
niente per sfidare l’Inter nella corsa allo scudetto. Felipe Melo è poi un ottimissimo acquisto che insieme a
Sissoko formerà una fenomenale diga di protezione alla nostra difesa”.
– Le tue prime impressioni su Diego?
“Sembra giovanissimo ed infatti lo considero ancora un ragazzino. Un ragazzino molto umile e disponibile
con qualità tecniche indiscutibili. Mi ripeto: la Juve ha sinora azzeccato tutti gli acquisti riducendo
fortemente il gap che avevamo con l’Inter e facendomi sentire realisticamente molto ottimista per il
futuro”.
– Hai mai pensato di lasciare la Juve?
“Se fosse rimasto Ranieri, non sarei più potuto restare: sono infatti un tipo che vuole giocare il maggior
numero di partite possibili e che non si accontenta di stare in panchina, seduto sulla quale posso anche
fare il tifo per i compagni di squadra, ma mi dà enormemente fastidio non essere tra i protagonisti
dell’evento”.
– Come sono i tuoi rapporti ora con il pubblico di Torino?
“Non buono con una piccolissima, sottolineo piccolissima, parte dei tifosi bianconeri, ma non sono mai
riuscito a piacere chissà perché a tutti neanche quando giocavo nella Roma e comunque non me ne faccio
un problema. Qualche volta mi merito magari anche i fischi, ma sono altri i valori a cui tengo: per
esempio la tranquillità, il rispetto e l’amicizia dei compagni di squadra, nonché la stima dell’allenatore e
l’affetto di una famiglia che mi vuole bene”.
– Ti aspetti la contestazione dei tifosi a Cannavaro?
“Di un piccolo nucleo di tifosi o pseudo tali probabilmente sì, ma Fabio è vaccinato e non ha certo bisogno
dei miei consigli: da professionista qual è saprà cavarsela benissimo da solo”.
– In campionato sarà un duello Inter-Juve?
“Per il momento è assai probabile, ma il mercato è ancora lungo e il Milan ha tutto il tempo davanti per
tappare il buco lasciato dalla partenza di Kakà”.
– Che idea ti sei fatto di Mourinho come uomo?
“Non lo conosco ma è senz’altro un allenatore vincente. Per la verità a volte parla un po’ troppo e manca
di rispetto un po’ a tutti, anche ad allenatori che hanno vinto tanto come Ancelotti. Ma questo è un suo
stile di vita che evidentemente funziona e piace ai tifosi perché è stata un’arma di successo per lui nello
scorso campionato. Però, lo ripeto: anche se capisco che fa parte del personaggio, spesso forse Mourinho
esagera”.
– E di Ciro Ferrara allenatore cosa ne pensi?
“Tutto il bene possibile. Mi piace la sua mentalità che è quella di sentirci come minimo alla pari con tutti e
di pensare a nient’altro che alla vittoria. Poi non sempre ci si riesce, la fortuna va e viene, ma l’importanteè credere nel gruppo e nella capacità che ognuno possa dare il meglio comunque il meglio di sé”.
– Più difficile sarà in Champions League?
“Sicuramente sì, perché squadre come il Barcellona e il Manchester United, ma anche il Real Madrid
hanno giocatori straordinari e una qualità di gioco certamente superiore a tutti. Ma in centottanta minuti,
facciamo pure duecento, cioè in due partite secche, può succedere qualsiasi cosa e anche noi, come Inter
e Milan abbiamo gli Ibrahimovic e i Ronaldinho che possono fare la differenza. E anche noi abbiamo gli
Amauri, i Diego, i Del Piero, Iaquinta e speriamo anche Felipe Melo”.
– Un’ultima domanda: Trezeguet resterà alla Juve?
“Mi auguro proprio di sì. Perché ha fatto parte del progetto quando siamo scesi in serie B. Perché è un
amico. Perché è un giocatore straordinario. Perché è un attaccante che segna sempre goal pesanti e ti
risolve la partita. Non so quali siano le sue intenzioni e quelle della società, ma io sinceramente faccio il
tifo perché rimanga e ci aiuti a realizzare il sogno che è dentro di noi”.
Alle diciassette, quando i bianconeri di Ciro Ferrara erano ancora negli spogliatoi del Centro Pineta di Pinzolo,
la tribuna che sorge a ridosso del fitto bosco e capace di contenere sino a tremila tifosi era praticamente
piena come un uovo e come negli anni passati debordante di tifo per Del Piero, Diego, Amauri e compagni.
Un gran bel colpo d’occhio in attesa del finesettimana che si preannuncia ancora più affollato di piccoli e
grandi fan della squadra più amata d’Italia. Anche domani doppio allenamento: al mattino alle 9.45 e al
pomeriggio intorno alle 17.30. Poi in serata Cristian Molinaro e Jonathan Zebina, sempre disponibilissimi,
raggiungeranno Madonna di Campiglio dove alle 21, in piazza Sissi, incontreranno i tifosi per un altro atteso
bagno di folla.