Con il Progetto Funivie Trentino Occidentale si riparla…
Con il progetto di rilancio delle Funivie del Trentino Occidentale si riparla delle sfuggenti opportunità del Progetto Serodoli (nuovi Impianti e nuove Piste).
Tacerò nel merito del progetto, ricordando sommessamente le ultime vaghezze in tema di sviluppo di Rendena e dintorni: sul cavalcavia di Strembo stendiamo un velo pietoso …
Sulla drastica riduzione del manto boschivo nell’area di Campiglio per difendere impianti e piste dagli schianti (da neve naturale troppo bagnata), creare il Lago Montagnoli, tracciare nuove frequentatissime Piste quali la Nambino, allargare, spianare, sistemare, mi taccio.
A proposito, qualcuno ha provato a salire da Pinzolo a Campiglio con la "Viabilità alternativa", magari sul presto, ridiscendendo a valle, dopo una giornata di sci, senza danni a naso, bronchi e polmoni già duramente provati dal cronico ristagno di fumi derivanti dall’eterna coda di autoveicoli che attendono fiduciosi la tangenziale di Gustino – Pinzolo – Carisolo?
Per restare in tema, che ne ha fatto la PAT dell’Agriturismo espropriato per lo svincolo di Giustino, se ricordo bene, per milioni di €uro?
E la "Mitica" pista che arriva a 800 metri di quota quando lo zero termico fatica a scendere, in pieno inverno, sotto i 1.000 metri? Va bene la fiducia nell’inversione termica, ma ci sono limiti oltre i quali (rileggiamoci i dati della prima decade del Gennaio 2013!) …
Per fortuna non si è più sentito parlare dello sviluppo sciistico nell’Area di Vagliana (forse perché l’inverno scorso l’impianto non è mai stato operativo?).
Suggerirei, per nobilitare il Parco Naturale, oltre al rilancio del progetto Serodoli, di asfaltare la vecchia strada di Campiglio, di abbattere tutti i Rifugi "inutili" perché non serviti da impianti a fune, estendere la carrozzabile della Val di Genova fin sulla ex vedretta del Mandrone, costruire un bel Resort nelle adiacenze di Villa Ragada (avete notato come si stiano moltiplicando le Casine da Monte?) e, ovviamente, completare la Diga dei Laghi di Cornisello.
Auguri da un rimbambendo signore, concepito in Campiglio nel 1950 (non in cengia come si favoleggia di qualcuno), ma (secondo un’accreditata ipotesi di mia madre) durante un favoloso Sant’Ambrogio e Immacolata giusto attaccati al Week End (si tromboneggia di trenta metri di neve in quell’Inverno!) e che, da allora, fa indegnamente parte "dell’arredo urbano" di queste favolose Montagne.
Per dirla con il Poeta delle mie parti << … e ‘l cör quand el scaragna el vé sö ché a guarì.>>
Grazie per la pazienza, Fabio Giacomo Sandrini (www.webalice.it/fabsandr)