Lettera per Campane di Pinzolo.it

di Paolo Cominotti

Domenica 11 marzo 2018, sono stato invitato con la mia famiglia alla festa di battesimo di Emery, un bellissimo bambino nigeriano di sei mesi.
La sua mamma Anita con la figlia Eugenia sono state ospiti alla casa Vite Intrecciate di Giustino per quasi due anni durante i quali è nata con noi un’amicizia profonda reciproca.
Ora Anita si è sposata e vive a Parma con suo marito Richmond, nigeriano, che lavora presso un prosciuttificio.
E’ stata una festa stupenda, abbiamo trascorso quasi 5 ore in un capannone adibito a chiesa pregando, cantando, ballando con altri 200 e più nigeriani.
Noi quattro eravamo gli unici bianchi, in certi momenti mi sembrava veramente di essere in Africa.
Quanta allegria, quanta gioia, quanta condivisione, quanta speranza abbiamo respirato domenica nonostante la pioggia continua e battente.
La festa è poi continuata nella cucina e camera dove vivono, tra riso piccante, pesce, banane fritte e soprattutto tra persone squisite, buone ballando, mangiando, spartendo tutto fra tutti fino a tarda sera.
Siamo tornati a casa ringraziando il Signore che ha messo sulla nostra strada gente speciale, che ci ha aperto gli occhi su questa povera gente che vive ai margini ma con una dignità ed una speranza che fa sperare in un futuro più bello, più vero, più profondo proprio perché loro, le persone di colore, ci fanno intravvedere un orizzonte più ampio.
Sono andato a letto con una preghiera nel cuore: ”Signore, fa che domattina mi risvegli nero!”
Amen.